il caffè nel sacchetto
Allucinante situazione a Reggio Emilia, zona arancione. I bar possono fare solo servizi di asporto. Bar Duomo, piazza Duomo, luogo centrale della città, questa mattina ore 11 circa. Due ragazzi stanno bevendo in piedi due caffé a pochi metri di distanza dal bar. Arrivano due vigili urbani e danno 400 euro di multa ai ragazzi e 400 al bar più 5 giorni di chiusura. Intervengo per capire e vengo trattato con toni inusuali. Faccio presente, per evitare che mi scambiasse per un ubriaco che passa per strada, che sono stato vice sindaco, deputato e che a Reggio mi conoscono tutti. La risposta del vigile é agghiacciante. “Non sono di Reggio”. Cioè uno che non é di Reggio, che non conosce la città e i suoi abitanti viene inviato a dar la multa ai passanti. Ma fa niente. I due ragazzi non potevano bersi un caffè in piedi davanti al bar, ma dieci metri più in là sì? Risposta “no, solo a casa”. Ma si é mai visto uno che ordina un caffè al bar e poi arriva a casa sua e se lo beve freddo? Pazienza. Se lo avesse bevuto nella via adiacente avrebbe dovuto rivelare in quale bar l’aveva preso. Dietro apposito interrogatorio? Ma la responsabilità del bar qual’é? Mica é obbligato a sapere dove uno si beve il caffè. No. Ma il barista mi ha confidato che i vigili gli hanno comunicato che il caffè “deve metterlo in un sacchetto”. Un sacchetto per evitare la multa. Un caffè in un sacchetto? Qui mi sono girate le scatole e ho evitato di continuare perché si arrivava al grottesco. Cioè siamo arrivati al sacchetto come detonatore della multa. Follie di una gestione insensata di una norma. Risultato. Il barista mi ha confidato che il bar non lo riaprirà più. Con l’aria che tira per i commercianti é invero una ottima notizia…
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