L’Avanti sul Tevere
La festa che si svolge da sabato 11 a domenica 12 dicembre non rappresenta solo una ricorrenza (i 125 anni dell’Avanti), ma intende ben ricordare il significato del luogo scelto (la società romana di nuoto, e il suo famoso barcone ). Di questa società Leonida Bissolati, il primo direttore del quotidiano socialista nato nel dicembre del 1896, fu presidente e Anna Kuliscioff fu la prima donna che ebbe libero accesso, grazie alla presidenza, assai poco Il galleggiante sul Tevere, in zona Ara Pacis, si trova esattamente a metà strada tra Ponte Nenni e Ponte Matteotti. Ideale collocazione per un’iniziava socialista, e in particolare per la ricorrenza di un giornale di cui non solo Bissolati ma anche Nenni furono direttori. Inestimabile come valore storico l’Avanti ha 125 anni di età essendo nato il giorno di Natale del 1896. Come Gesù, che i pionieri del socialismo adoravano, ma contestando la Chiesa del tempo. Il giorno di Natale per una nascita, quella del primo quotidiano dei lavoratori che s’erano ritrovati a Genova il giorno di Ferragosto (anch’esso giorno di festa emblematico) del 1992 per fondare il loro partito. Il valore dell’Avanti è cementato in alcune delle più gloriose battaglie dei decenni trascorsi. Quella per le otto ore di lavoro che dal 1890 avevano caratterizzato la giornata del primo maggio, quella per il suffragio universale, che in Italia prenderà piede dalle consultazioni del 1913 come suffragio maschile e che si estenderà al voto femminile a partire dal 1946, quella contro la guerra (di Libia del 1911 e poi della prima guerra mondiale del 1915-18), quella contro il fascismo (l’Avanti fu vittima di due attentati fascisti nel 1920 e nel 1922), quella per la Costituente e la Repubblica del 1946, quella contro l’invasione sovietica dell’Ungheria del 1956 e della Cecoslovacchia del 1968, quella contro la guerra del Vietnam così come nel 1950 aveva contestato la guerra in Corea. Passando ai giorni nostri l’Avanti ha condotto una battaglia a viso aperto contro il terrorismo, ha lanciato e sostenuto le leggi sul divorzio e l’aborto, ha appoggiato e festeggiato l’ascesa di un socialista, Sandro Pertini (nel 1978), al Quirinale e di un altro socialista, Bettino Craxi (nel 1983), a Palazzo Chigi. All’Avanti, nel 1993, è stato ignobilmente negato il contributo governativo che si è accordato a tutti gli altri giornali, ed alcuni vivevano in una situazione debitoria anche peggiore. E ha dovuto chiudere i battenti. L’Aventi cartaceo è stato digitalizzato ed è a disposizione nel sito del Senato e ha ripreso le sue pubblicazioni quotidiane nel 2010 in versione online. L’Avanti è ancora vivo e in festa. Galleggia sul Tevere, sorridendo ai turisti.
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