Lo zio…
Fino a poche ore fa c’era nella cinquina di candidati proposti da Salvini (a nome del centro destra o della sola Lega?). Adesso é sparito, ma potrebbe rientrare, anche come pezzo da novanta, il nome di Gianni Letta, autorevole consigliere di Berlusconi che ha invece lasciato il campo.
Non so se Silvio gradirebbe l’ascesa al Colle, che a lui è stata negata, del suo numero due. Ma il nome di Letta ha un vago sapore goliardico. Come risponderà il nipote, e segretario del Pd Gianni? Si comporterà alla stregua di coloro che in evidente conflitto d’interesse lasciano agli altri il dovere della risposta? O sarà lui stesso a dire no a Letta? Letta contro Letta come Kramer contro Kramer? Ma il paradosso potrebbe acquisire forme ancora più estreme. Se poi un altro Letta, cioè Enrico, vincesse le elezioni e lo zio, fedele alla Costituzione, fosse costretto ad affidargli l’incarico di formare il governo? Un Letta al Quirinale e uno a Palazzo Chigi farebbero la felicità della famiglia. Dubito che gli italiani, ammalati di sospetti, gradirebbero la saga familiare. Nemmeno in Polonia ha portato fortuna a un gemello Kaczinsky. Auguriamo ai Letta migliore sorte. E a Salvini di non riuscire nella mefitica impresa.
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