Contro la guerra di Putin
E’ cominciata la guerra. Una guerra di aggressione di uno stato, la Russia, a un’altro stato, l’Ucraina, resasi indipendente con un referendum popolare nel 1991. E’ una guerra, a quanto pare, all’intero paese aggredito e non circoscritto alla sola area del Donbass. Bombe, missili, colpi di mortaio si odono ovunque. Aveva ragione Biden. Tutto era stato pianificato da tempo. Il dovere dei democratici di tutto il mondo é di stare dalla parte degli aggrediti e contro l’aggressore. Putin ha preso in giro il mondo intero sapendo che il dado era tratto da tempo. Il pretesto studiato, le repubbbliche del Don bass che chiedono indipendenza e aiuto e il conseguente loro riconoscimento, faceva parte del piano. Il nuovo zar oggi non minaccia solo le ex repubbliche sovietiche che si sono rese indipendenti dall’Urss nel 1991 e la cosa viene giudicata da Putin “la più grande tragedia del XX secolo”. Putin sta diventando un pericolo per il mondo intero. Le sue allucinanti dichiarazioni, quelle di lunedì sul disconoscimento all’identità statuale dell’Ucraina e dello jus sanguinis dei russi e la sua critica a Lenin per avere creato una federazione di stati, ci rimandano alla sua visione imperiale di stampo zarista pre diciassette e a uno sconvolgimento auspicato negli assetti di una vasta area del mondo. Adesso il nuovo zar minaccia addirittura, non solo le ex repubbliche sovietiche, ma l’occidente intero. Quest’oggi infatti afferma: “Chiunque provi a interferire o a minacciarci, deve sapere che la risposta della Russia sarà immediata e porterà a conseguenze mai sperimentate nella storia”. Conseguenze mai sperimentate nella storia? A cosa allude? Alla follia dell’uso di armi nucleari? E’ chiaro che le sanzioni oggi lasciano il tempo che trovano. Se c’é un’aggressione bisogna reagire. Come, deve valutarlo subito la comunità internazionale che ha a cuore la democrazia e la pace e il rispetto tra i popoli. Quella che se ne frega di tutto questo, penso alla destra statunitense e a settori della destra italiana, si rende complice di un gesto imperialistico che avrà delle serie conseguenze nella vita dell’intera umanità.
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