Se l’America avesse invaso il Messico
E che il presidente Biden (sarebbe più credibile ritenere fosse Trump) abbia considerato legittimo invadere questo paese che tra il 1846 al 1848 fu in guerra cogli Usa per una complicata questione di confini che permisero agli americani di annettersi il Texas. E pensiamo se anche la Russia avesse deciso di inviare armi alla resistenza messicana, quale sarebbe la reazione in casa nostra. Immaginiamo un tragico evento che non si é verificato né mai si verificherà. Ma procediamo per assurdo. Landini e la Cgil sarebbero i primi, dieci minuti dopo la notizia, a sfilare nelle piazze con i cartelli “Usa go home”, e non comparirebbero certo le bandiere della pace ma solo inni alla resistenza messicana con riferimenti a Pancho Villa. Le donne in nero sfilerebbero con la solita puntualità, mentre la sinistra ideologica di casa nostra riscoprirebbe i miti di Che Guevara e di Ho Chi Min, accompagnati dall’adesione sofferta di tanti movimenti cattolici. Sventolerebbero a piene mani le bandiere messicane e nessuno parlerebbe d’altro: né della Palestina e men che meno della Cecenia. I pacifisti son fatti così. Diventano bellicosi se il nemico sul campo sono gli Usa e un’invasione di un paese vicino scatenerebbe vecchi rigurgiti anti imperialisti. Luciano Canfora e Diego Fusaro, abbracciati a Marco Capanna, sfilerebbero avvolti con stendardi tricolori, ma messicani, mentre a destra Forza Nuova riscoprirebbe italiche invasioni datate 1943. L’antiamericanismo, frutto della cultura catto comunista da noi mai morta (e non mi riferisco certo ai Letta e ai Fassino che cattocomunisti non sono mai stati tali) esploderebbe come una bomba. Una cultura anti occidentale che non é mai morta perché l’89 italiano non ha permesso un chiarimento ideologico alla sinistra comunista e il suo naturale approdo all’unità socialista, grazie alla nefasta rivoluzione giudiziaria. Perfino Crozza si sottometterebbe a una trasmissione tragica reprimendo il suo atavico sarcasmo. E Vauro? Beh, qui ci vorrebbe un intero giornale per esprimere la sua indignazione. Potrebbe arrivare a beatificare perfino la civiltà dei Maya e anche degli Zapotechi. E opporla alla corrotta civiltà occidentale. E una vignetta di sicuro non sarebbe risparmiata a un Biden assassino. Cosi va il mondo. Oggi é successo il contrario e l’Italia non é stata ideologicamente preparata a sostenere la resistenza, assieme all’Europa e alla Nato, di un popolo invaso dai russi. Come quel tale che interrogato da Socrate sul tema della verità aveva paura di conoscere se stesso. Come poteva conoscere la realtà? Sia bene chiaro. La Russia non ha niente a che fare con l’Urss di Lenin. Putin ha criticato anzi l’invenzione sovietica delle repubbliche che sotto l’impero non esistevano. Poco importa che nella Russia di oggi regni il più diseguale capitalismo della storia dell’umanità con pochi oligarchi (compreso lo stesso Putin) plurimiliardari e il popolo in miseria. Poco importa che questo paese ne abbia invaso un altro che vuole entrare in Europa e non può e vuole entrare nella Nato e non può e che resiste a un’aggressione. Poco importa degli avvelenamenti e degli arresti di chiunque dissenta. Loro sono esplicitamente doppiopesisti e benaltristi. Un conto sarebbe il Messico altra l’Ucraina, e se parliamo di un’aggressione della Russia dobbiamo parlare anche della Palestina e della Nigeria e dell’Etiopia e soprattutto della Libia dove peraltro oggi ci sono i russi coi turchi a comandare. E soprattutto della Nato. E ben che vada augurarci che la pace, non la libertà e l’indipendenza del paese aggredito, trionfi presto. Anche a costo della resa. E se cosi non sarà allora la colpa sarà tutta di un presidente, attore comico, figurarsi (coi comici ci si può alleare solo a casa nostra) che manda a morire il suo popolo. Mi viene spontanea una sola frase grillina e la dico come si deve: “Ma andate…”
Leave your response!