Maiupol: la città di Maria all’inferno
Mentre a Mariupol si consuma un crimine contro l’umanità e la città della Madonna é ormai preda dei russi, mi sento il più pacifista dei pacifisti se imploro l’umanità di mettere in ginocchio il tiranno del Cremlino. La via negoziale si deve percorrerla, e forse a un’intesa di spartizione dell’Ucraina si dovrà arrivare. Ma non si concluderà lì. I russi troveranno altre ragioni per attaccare e non solo l’Ucraina, ma soprattutto non finirà la ribellione degli ucraini nei luoghi conquistati. Putin vuole celebrare la vittoria assieme a quella sul nazismo. Con una differenza. La Russia dai nazisti fu aggredita, mentre l’Ucraina é vittima di una sua aggressione. Ci vorranno dei garanti anche a livello militare che l’Ucraina rimasta sia considerata territorio intangibile e subito bisognerà accoglierla in Europa. Il mio pianto, il mio dolore agli ucraini caduti in guerra e ai civili massacrati dalle bombe, la mia solidarietà a chi ha combattuto e tuttora combatte per la sua patria. I socialisti in Italia come altrove sono stati dalla parte giusta e devono ribadire il loro impegno per quel fronte. Proporrò, in accordo col segretario nazionale del Psi, al congresso nazionale, la modifica dello statuto con un punto: “I socialisti si impegnano sempre a condannare qualsiasi aggressione ai paesi liberi, democratici e indipendenti e a solidarizzare politicamente e con atti concreti con gli aggrediti. Questa posizione si inquadra in un comportamento coerente che dall’invasione dell’Ungheria ha sempre distinto e diviso la sinistra mondiale e si ricollega alla scelta del non intervento nella prima guerra mondiale e del sostegno e partecipazione attiva alla guerra di liberazione dal nazifascismo”. Oggi non ho voglia di perdere tempo a rispondere a chi diffonde la propaganda putiniana anche in Italia, mi diffonderò nei prossimi giorni sulle impostazioni della marcia della pace di Assisi e sulle celebrazioni del nostro 25 aprile. Che Macron abbia avanzato a Zelensky una proposta che quest’ultimo non ha accolto é un falso. Che la Russia abbia inviato un testo al governo ucraino con proposte di pace é un falso. Che la brigata Azov, che sta immolandosi per un presidente ebreo, stia trattenendo civili come scudi umani nell’acciaieria di Mariupol é un falso. Che Zelensky, che ha proposto per primo di incontrarsi con Putin sia contrario all’incontro é una tesi surreale. Che nel Donbass ci sia stato un genocidio é escluso da due indagini internazionali. C’é invece dal 2014 una guerra civile non tra ucraini e rossofoni (anche Zelensky é russofono) ma tra ucraini, russofoni o no, e secessionisti armati dai russi. Che ci siano stati 14mila filorussi massacrati é un falso. I morti sono in prevalenza ucraini. L’ultimo brutale censimento parla di 3mila civili uccisi assieme a 4mila ucraini e 5mila russi. Che gli ucraini vogliano difendere il loro territorio anche a prezzo della loro vita sconvolge tante, troppe false coscienze. Sono a metà tra la vergogna e l’invidia, frenati dal paragone su cosa farebbero loro per difendere l’Italia. Preferiscono cosi andare alla ricerca dei difetti e degli errori. Che questi ucraini siano un pò nazisti li salva e li mette tranquilli.
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