I Craxi
Sono amico di Bobo anche per ragioni extra politiche. L’amore per la musica, entrambi suonatori di chitarra, ma io suono (meglio sarebbe dire suonavo) conoscendo dieci accordi mentre lui si arrovella nelle arzigogolate armonie brasiliane, la passione calcistica, lui milanista e io solo tifoso della squadra della mia città, il suo carattere tendente all’ironico e anche all’autoironico simile al mio, hanno cementato un rapporto che non si è logorato nemmeno nei momenti di frizione politica. Conosco meno Stefania ma devo confessare che con me la figlia di Bettino ha sempre avuto un atteggiamento mite e affettuoso. Ho vissuto le differenti valutazioni politiche dei due. Bobo era già dirigente del Psi milanese prima della fine, consigliere comunale e segretario cittadino del partito, Stefania aveva allora cominciato un’attività imprenditoriale assieme al marito, ma di politica non sapeva nulla o quasi. Poi il dramma del padre e la sua morte. Stefania ha ereditato della tragedia l’aspetto umano: il rancore, la voglia di vendetta, la sana contrapposizione a quelli che considerava e tuttora considerai suoi nemici. Bobo ha preferito sposare il Craxi politico pre Tangentopoli, Il leader socialista, il vice presidente dell’Internazionale, il presidente del Consiglio di Sigonella, l’amico di Arafat e del popolo palestinese. Stefania ha aderito a Forza Italia e Bobo alle diverse organizzazioni socialiste che si sono moltiplicate dopo la fine del Psi senza produrre mai grandi risultati. Adesso in una lunga intervista rilasciata a Dagospia Stefania se la prende, ancora, un po’ con tutti. Ce n’è per Martelli, per Amato e per quasi tutti i dirigenti del vecchio Psi. Poi dopo aver descritto i sentimenti di ingratitudine, di gelosia, i livori e i tradimenti che vi albergavano assolve e anche rimpiange la vecchia comunità e polemizza con l’intervistatore che l’aveva definita “un circo”. Stefania non risparmia neanche Bobo colpevole “di essere passato a sinistra, quella stessa sinistra che il nome Craxi non l’ha mai sopportato e accettato”. Versione un tantino unilaterale di un intera vita politica. La Direzione del Psi, e Ugo Intini lo può confermare, fu circondata da truppe d’assalto della destra estrema e il cappio in Parlamento lo sventolò beffardamente un ringhioso leghista. Ma adesso a Stefania una domanda, amichevole e non voglio dire fraterna, la rivolgo io. Carfagna, Gelmini, Brunetta e prima Cicchitto, Sacconi, Pizzolante, hanno lasciato Forza Italia. Non potevano sopportare un centro destra egemonizzato dalla destra. Non potevano accettare che Forza Italia assieme alla Lega spegnesse la luce al governo Draghi. Possiamo parlare di politica, Stefania? Tutto bene per te? E onestamente, come dicevano i latini “hic manebimus optime”?
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