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Il centro-destra dà i numeri

30 Luglio 2022 425 views No CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo
Dunque 98, 70, 42, 11. Ci sarà chi se li gioca. Ma al tavolo del centro-destra se li sono spartiti così. A Fdi 98 seggi uninominali, alla Lega 70, a Forza Italia 42, comprensivi anche della sparuta quota Udc, e 11 a vari ed eventuali, come Noi per l’Italia, Brugnaro, forse Toti se sta di qua. In più la conferma che in caso di vittoria alla lista che conquisterà più voti spetti di indicare il presidente del Consiglio.

Dunque la Meloni, se non succederanno sconquassi. La quale Meloni non ha fatto valere la legge del più forte largheggiando un po’ cogli alleati nella suddivisione dei collegi. Questi però sono solo numeri. Un collegio in Lombardia non ne vale uno in Emilia. Dunque la divisione implica un pericoloso ripasso quando ai numeri verrà abbinata la loro valenza elettorale. I sondaggi parlano chiaro: Meloni su, Salvini giù, Berlusconi stabile. Restano però domande politiche che gli italiani devono porsi. Innanzitutto due. Quale sarà il rapporto di costoro con l’Europa? E’ vero che la Meloni aderisce al gruppo dei conservatori, ma nessuno dimentica gli elogi alla destra post franchista di Vox in Spagna e il rapporto con Orban, Salvini invece é parte dello stesso gruppo europeo della Le Pen. Il suo europeismo é sempre stato azzoppato da dosi massicce di sovranismo così come dalla sua politica dei porti chiusi. Berlusconi col suo partito, Forza Italia, aderisce al gruppo dei popolari che in Germania fino a poco fa hanno governato coi socialisti. La stessa Von der Leyen che é popolare é stata eletta al vertice della Commissione europea senza i voti di Lega e di Fdi. Particolare insignificante? Secondo. Quali rapporti questi partiti intendono stabilire con gli alleati occidentali e in particolare con gli Usa. Per la Meloni, nonostante i mal di pancia antiamericani di qualche nostalgico, non dovrebbe essere un problema continuare con la politica filo atlantista e cogli aiuti anche militari da fornire all’Ucraina. Ma Salvini? Lasciamo perdere i documenti, le visite all’ambasciata russa, le vociferate pressioni di costoro per far cadere il governo Draghi. Ma i rapporti tra la Lega e Putin sono noti, così come gli incontri densi d’amoroso affetto tra quest’ultimo e il cavaliere. Resterà tutto come prima? Salteranno in aria i pronunciamenti salviniani contrari all’invio delle armi alla resistenza ucraina? Domande inquietanti per ora senza risposta. Il centro-destra per ora si limita ai numeri: 98, 70, 42, 11. Quaterna secca per il gioco del Lotto…

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