Il caso B
C’é chi dietro i continui affondi a volte scurrili, a volte solo strampalati, di Berlusconi intravvede un disegno politico. Chi vi scorge il desiderio di mettere il bastone nelle ruote del futuro presidente incaricato. Chi addirittura sospetta che il cavaliere abbia deciso di far saltare il banco.
Niente di tutto questo. Le sue esternazioni così contraddittorie nulla hanno a che vedere con quelle note del presidente della Repubblica Francesco Cossiga, trasformato e anche trasfigurato dalle vicende che seguirono la caduta del muro di Berlino e la fine del comunismo. Quelle di Cossiga, completamente mutato anche nel comportamento e nel linguaggio, erano lucide ancorché ruvide, quelle di Berlusconi paiono illogiche, frutto di una mente spaesata, in cui l’imprevidenza e l’avventatezza sembrano frutto del comportamento di un neofita. Prendiamo solo la mancanza di avvedutezza. Al Senato Silvio manda a vaffa il neo presidente del Senato senza coprirsi la bocca come fanno ormai tutti in epoca di video minuto per minuto, a cominciare dagli stessi calciatori. E parla al gruppo dei parlamentari di Forza Italia come parla un maestro di prima elementare: “Vi dico una cosa se mi promettete che mantenete il riserbo”. Ma quale riserbo, proprio tu, cavaliere, che hai inventato televisioni con trasmissioni come Il grande fratello o Striscia la notizia o Scherzi a parte che entrano con l’occhio nel buco della serratura per spiare la vita di noi tutti? E non t’accorgi che sei un leader politico, un uomo delle istituzioni, che basta un cellulare che registri e sei fritto? Inconcepibile. Nel merito Berlusconi é poi continuamente costretto a contraddire se stesso. Prima accusa Zelensky di aver provocato Putin nel Donbass triplicando gli attacchi dopo il 2014 e dopo gli accordi di Minsk, e assolve lo stesso Putin e la sua “operazione speciale”, alla quale sarebbe stato costretto dall’opinione pubblica russa (“per sostituire il governo ucraino con un governo di persone perbene” aveva precedentemente dichiarato) e si vanta di aver ripreso i contatti col presidente russo ricevendo anche regali. Una vodka… Gelo della Meloni, ma anche del Partito popolare europeo che avrebbe consigliato i dirigenti di Forza Italia di farlo tacere. Poi, come se nulla fosse avvenuto, il giorno dopo, dalla colonne del Corriere, Berlusconi condanna nel modo più fermo l’aggressione russa all’Ucraina, dichiarandosi oltremodo europeista e atlantista. Esattamente il contrario di quel che aveva detto il giorno prima, accusando ancora una volta chi di dovere di non aver capito “il contesto”. Dunque dichiarandosi in due giorni a favore delle ragioni di Putin e di quelle di Zelensky, del governo ucraino e di quello fantoccio (le persone perbene), dell’operazione speciale e delle armi alla resistenza ucraina, dell’amicizia con Putin e delle sanzioni alla Russia, dell’Oriente e dell’Occidente. Il cavaliere sembra sempre più avvicinarsi alla sua imitazione ad opera di Crozza. Quello che smentisce continuamente se stesso. Qui non possono esistere disegni, propositi nascosti, obiettivi satanici. Qui c’è solo da chiedersi se Berlusconi, che a mio avviso ha recato anche servigi all’Italia, non soffra di alterazioni umorali, vuoti di memoria, di deficit cognitivo. Ma che “contesto” d’Egitto. Bisognerebbe chiedersi con che testa….
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