Siamo stati generali
Si annunciano fantomatici stati generali del socialismo italiano. Il termine indurrebbe alla consapevolezza di una riunione di tutti quelli che si definiscono socialisti. E tali sono ancora gruppi sparsi nel panorama politico italiano. A cominciare da noi che siamo ad un tempo militanti del Psi, ma anche promotori dell’Associazione socialista liberale che pubblica il giornale La Giustizia. Ma si sa, noi siamo tenuti “in gran dispitto” come l’Inferno di Dante a Farinata degli Uberti. E anche se si tiene la celebrazione di un compleanno dell’Avanti manco ci invitano a parlare contrariamente a mezza direzione del Pd, nonostante noi l’Avanti l’avessimo diretto per nove anni mentre il Pd era intento a ripubblicare L’Unità. Il punto dei cosiddetti stati generali, a prescindere dalle nostre pretese di bon ton, è il seguente: quali sono i confini politici di tale convocazione e quali conseguenze potranno determinarsi dopo? Non si capisce se saranno invitati i socialisti europei, dunque anche il Pd (e figurarsi se mancherà), oppure solo coloro che si definiscono socialisti in Italia. Calenda, ad esempio, che si è detto socialista iberale sarà della partita? Oppure saranno convocati solo coloro disponibili ad aderire al Psi? Noi avevamo proposto, a quest’ultimo riguardo, un.congresso costituente. Difficile pensare infatti di aggregare qualcuno se poi gli organi di partito restano come prima. Proposta di buon senso, ma bocciata. Mi dicono che il compagno e amico Valdo Spini sarà della partita. Ecco disvelato il vero significato dell’iniziativa. Cioè: siamo stati generali…
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