Ieri a Roma, sabato a Reggio
L’associazione socialista liberale e La Giustizia sono state presentate ieri al Senato. Presenti diversi giornalisti (l’evento é poi stato diffuso su ANSA e Adnkronos e su Il Riformista), hanno parlato il presidente dell’associazione Oreste Pastorelli, il sottoscritto, come direttore de La Giustizia, poi Bobo Craxi, Enrico Buemi, Giovanni Crema, Massimo Carugno, Rossella Pera, Francesca D’Ambra, Riccardo Nencini. Due i concetti chiari. L’associazione si prefigge, non tanto di coinvolgere gli iscritti al Psi, ma di allargare il suo raggio d’azione ai socialisti e ai riformisti non iscritti o per il momento iscritti anche ad altri partiti. Secondo. La Giustizia, fondato da Camillo Prampolini nel 1886, che divenne quotidiano nel 1904, diretta da Giovanni Zibordi, e che nel 1922 fu l’organo ufficiale del Psu di Turati e Matteotti, e fu diretta da Amilcare Storchi e da Claudio Treves, l’obiettivo era della giustizia sociale in tempi in cui nelle campagne si soffriva la fame e si moriva di pellagra. Oggi alla giustizia sociale, alla quale associazione e giornale continueranno a dedicarsi battendosi per il salario minimo, per un adeguamento salariale che oggi vede nell’Italia il fanalino di coda dell’intera Europa, per un reddito di cittadinanza che separi i giovani che possono lavorare da coloro che hanno bisogno di assistenza, si abbina la giustizia civile. Gli obiettivi dei socialisti e dei liberali sono quelli declamati dal ministro Nordio: separazione delle carriere dei magistrati, riforma del Csm, abolizione del carcere preventivo, da utilizzare solo in casi eccezionali ecc. E sono quelli che i radicali hanno portato recentemente a referendum purtroppo fallito a causa della partecipazione. Questi sono temi che ci dividono nettamente dal Pd, ancora succube del potere della magistratura e ancora riconoscente per la particolare attenzione che una parte della sinistra ha ricevuto trent’anni fa. Questo evento si ripeterà a Reggio Emilia, dove La Giustizia ha preso piede, sabato 4 marzo. Alle ore 11 presso la Fondazione Simonini, dove è custodita tutta la raccolta del giornale, si terrà un’attesa conferenza alla quale sono stati invitati giornali televisioni, partiti politici, storici, semplici cittadini. E che vedrà la partecipazione degli stessi relatori che si sono susseguiti al Senato. Per dimostrare che Associazione e giornale sono vivi. Più vivi che mai.
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