La festa Reggiana
Festa. Commovente e grandiosa festa. C’era tutta la città allo stadio con quasi 15mila persone. Poi c’erano tutti i tifosi lungo la via Emilia e poi in piazza. Cori e fuochi d’artificio. Migliaia e migliaia di reggiani tutti colorati di granata a festeggiare la promozione più bella. Perchè prima già vinta e poi già persa e alla fine riconquistata alla faccia dei pessimisti che già s”erano abbandonati alla delusione per la sconfitta. La promozione più meritata perché la Reggiana questo campionato l’ha condotto in testa praticamente dall’inizio alla fine. Il Dio del pallone ha voluto che lo vincessero i meritevoli. Quelli che non hanno mollato mai. E se Giacomo Leopardi ha fatto uno scherzo ai contendenti vuol dire che i reggiani riescono a far ridere anche il campione del pessimismo cosmico. E noi che siamo tutti un po’ poeti e un po’ romantici ci commoviamo di fronte ai nostri con la maglia granata e ringraziamo coi luccichini agli occhi il nostro mitico patron Romano Amadei sperando che da oggi l’impero Romano si estenda ancora di più. E il presidente Salerno e il vice Fico e il diesse Goretti e Aimo Diana che voglio incensare in modo particolare perchè ha dovuto sorbirsi troppe critiche e invece merita solo lodi per quanto fatto in questo biennio. E naturalmente i giocatori. Dal primo all’ultimo. Insisto col titolo del giornale di oggi: Beati i primi. E’ nostro il Regno dei cieli.
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