Cannoni a salve
Nella divisione che si è creata tra gli schieramenti politici italiani sull’invio di armi all’Ucraina dovrebbe essercene uno che raccomanda, visto che mandiamo armi, di mandarle funzionanti. Invece da Kiev filtra la notizia di semoventi inviati dall’Italia in cattive condizioni, tali da non consentirne l’uso. La risposta del ministero della Difesa non è affatto segnata dallo stupore. Anzi, sono mezzi datati, che non erano in uso in Italia — dicono fonti del ministero, da molto tempo. E danno la colpa a una ditta statunitense che avrebbe dovuto rimetterli in condizioni di funzionare. Potrebbe essere stato proprio nel passaggio della manutenzione il problema. Del centinaio di mezzi sono venti quelli che, secondo Kiev, sarebbero inutilizzabili. Abbiamo diversi precedenti a tale proposito. L’Italia voleva rompere le reni alla Grecia con fucili vecchi e obsoleti e in Russia i nostri si recarono con le scarpette estive. Insomma, pacifisti del nostro Stivale, acquietatevi. L’Italia non è fatta per la guerra e anche quando la fa, la fa per finta.
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