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A proposito di libertà

25 Agosto 2023 188 views No CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo

Ho letto dichiarazioni irresponsabili, a proposito del caso Vannacci, sul tema della libertà di opinione. Scrivere che una persona di colore, anche se italiana, non rappresenta l’italianità, in quanto opinione soggettiva, rappresenterebbe un libero pensiero che, in quanto tale, non andrebbe censurato. Anche se espresso da un generale dell’esercito della Repubblica italiana, ovvero in fondo da un dipendente dello stato, al pari di un insegnante, di un giornalista Rai, di un dirigente di un ministero, di una regione, di un comune. Osservo che, come scrive opportunamente il filosofo liberale Karl Popper, non esiste la libertà assoluta. La libertà, infatti, in qualsiasi sistema liberale, é sempre regolata da leggi, e dunque sempre limitata. Dal dibattito paradossale di due filosofi settecenteschi incentrato sul fatto se la libertà fosse anche quella di dare l’uno un pugno sul naso dell’altro si stabilì che la libertà dell’uno finisce dove comincia il naso dell’altro. Ma neanche sul piano dell’espressione del pensiero la libertà é assoluta. Pensiamo a un insegnante che sostiene il diritto di Hitler a gasare gli ebrei, o quella di un altro che ritiene giustificati i crimini di Stalin. Lo stato non dovrebbe intervenire per sospendere chi forma i giovani a questi aberranti insegnamenti? Tornando a Popper ne cito una dichiarazione, che suffraga la sua idiosincrasia rispetto alla libertà, tra le altre, della televisione. In un’intervista apparsa post mortem, quando gli venne fatto notare che era paradossale che un liberale come lui affermasse la necessità di limitare la libertà di espressione, Popper rispose in questo modo: “Devo confessare che faccio fatica a capire queste obiezioni. Perché dovrebbe essere antiliberale o paradossale per un liberale come me affermare la necessità di limitare la libertà? Ogni libertà deve essere limitata. Non esiste libertà che non abbia bisogno di essere limitata. Dovunque ci sia libertà, la miglior forma di limitazione è quella che risulta dalla responsabilità dell’uomo che agisce, se è un irresponsabile cadrà sotto i colpi della legge. Tutti quelli che invocano la libertà, l’indipendenza o il liberalismo per dire che non si possono introdurre delle limitazioni sono degli imbroglioni che vogliono arricchirsi con lo spettacolo della violenza, educando alla violenza”. Evidente che la libertà, anche sotto il profilo dell’esercizio di un pensiero, non possa essere illimitata, al pari della tolleranza che va invece difesa con intolleranza dagli intolleranti (lo riprendo ancora da Popper) che rischiano di distruggerla. Ho scritto questa digressione per affermare che un uomo in una democrazia liberale non può dire e scrivere quel che gli pare. Che ci sono vincoli sanciti dalle leggi e dalla Costituzione. Che questo, a maggior ragione, riguarda i più alti rappresentanti delle istituzioni educative, anche militari, i quali col loro esempio formano migliaia di giovani,. E che, dunque, é assolutamente liberale difendere i principi liberali dal razzismo e dai suoi rappresentanti. Illiberale sarebbe permettere, come sostiene Donzelli, l’estremista fiorentino posto a capo del gruppo del maggior partito italiano alla Camera, che il razzismo si diffondesse senza reagire. Ogni assolutismo violento che propone idee intolleranti va combattuto. Ma c’é troppa gente in Italia che ne combatte uno per coprire quell’altro. Vero Donzelli, che lanciasti strali sulla professoressa di Firenze che incitava all’antifascismo? Da tutte le intrusioni assolutiste, razziste, violente, una democrazia ha il dovere di difendersi. Senza paura, senza tentennamenti.

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