Naturalmente nessuno lo ricorderà. Ma Sergio Staino negli ultimi anni di vita si era talmente avvicinato alla storia e alle ragioni dei socialisti che accettò una mia proposta di collaborazione gratuita all’Avanti. Sergio di prestò così a commentare con le sue brillanti, pungenti, ineguagliabili vignette i fatti del giorno. Era diventato molto critico nei confronti della sinistra ufficiale e in particolare del Pd. Sergio odiava il politichese e tutte le finte bardature dialettiche dietro le quali non si celava il ragionamento. Come tutti i cavalli di razza era spietato innanzitutto con se stesso. Non ho conosciuto, se non attraverso i suoi scritti e i suoi disegni, il Sergio Staino de l’Unità e di Cuore, il suo Bobo a metà tra lo spaesato e il populista. Ho conosciuto il Sergio Staino riformista che era attento alle ragioni dei socialisti e condivideva il fatto che la fine del Psi fosse dipesa soprattutto da un’indagine giudiziaria sbilenca che aveva guardato da una parte bendandosi gli occhi su un’altra.pareva quasi si sentisse in bisogno di contribuire a una sorta di riparazione. Sergio Staino era un intellettuale sempre alla ricerca della verità. E’ arrivato al nostro mondo trovando il cuore dei resistenti. Penso che gli siamo piaciuti come luo è piaciuto a noi. Oggi piangiamo la sua dipartita come si piange quella di un compagno di viaggio. Dell’ultimo viaggio, per lui.
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