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I bombardamenti, i bambini e le manifestazioni

26 Ottobre 2023 229 views No CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo

F so che i bombardamenti israeliani provocano troppe vittime civili. E troppi bambini morti. Che Gaza é un inferno dove vivere é impossibile. Che privare un’intera popolazione di ciò che le serve per l’esistenza é crudele. E se c’e da protestare per questo ci sto anche io. Ma facciamo macchina indietro e cerchiamo insieme di capire. A Gaza si ë installato da anni un gruppo terroristico, Hamas, che non riconoscendo il diritto all’esistenza di Israele, tenta ogni giorno di distruggerlo e di terrorizzarlo. Sono cinquemila i razzi che partono ogni giorno da Gaza verso il territorio israeliano generalmente neutralizzati dalla contraerea di Tel Aviv. Hamas ha costituito a Gaza un regime dittatoriale violento inaugurato dall’assassinio dei suoi oppositori dopo le elezioni del 2006. Ha preso possesso della striscia di Gaza dopo una furiosa guerra col Al Fath nel 2007. Ha costruito una politica di offesa, commettendo e rivendicando diversi attentati contro civili israeliani tra cui quello di Gerusalemme e poi di Rishon nel 2003,(16 vittime civili ciascuno), il massacro del bus 37 ad Haifa (17 vittime civili, la maggior parte delle quali bambini e adolescenti) e molti altri soprattutto durante la seconda intifada provocando centinaia di vittime civili e militari. Dal 2001, ha più volte attaccato Israele con razzi principalmente Qassam e, in misura minore, razzi per BM-21 Grad, venendo accusata dall’Organizzazione della difesa dei diritti umani di crimini di guerra e crimini contro l’umanità.La strategia di difesa é fondata sull’orrore internazionale suscitato dai bombardamenti israeliani, ma Hamas installa le rampe da cui partono i razzi e i missili contro Israele in edifici residenziali, cosicché le bombe producano il maggior numero di morti, e contribuendo così essa stessa alle conseguenze dei bombardamenti. Certo di questo é perfettamente cosciente Israele, governato attraverso una democrazia occidentale, e il suo compito é sempre quello di calibrare le vittime civili delle sue risposte militari (4800 sono numeri drammatici e se il 30% sono bambini il dramma cresce). Gli aiuti umanitari dell’Onu, alla cui guida il socialista Guterres non ha mancato di richiamare tutti a una tregua, faticano ad arrivare perché l’Egitto apre e chiude le sue porte d’ingresso preoccupato di non far entrare nel territorio egiziano i terroristi.

Guardiamo in faccia gli alleati di Hamas, che non sono certo gli esponenti dell’Olp da Abu Mazen a Mamud Abbas, forse, assieme ai nemici israeliani, gli avversari più odiati, in base alla retorica del tradimento. Né l’Egitto e la Giordania che con Israele hanno firmato trattati di pace e riconoscimenti, ne gli Emirati Arabi e l’Arabia Saudita che coi patti di Abramo stavano sottoscrivendo impegni politici ed economici comuni. Principale alleato di Hamas, oltre al Libano degli hezbollah, é l’Iran che proprio oggi ha usato l’orrenda polizia morale per torturare a morte un’altra ragazza per via del velo. Orribile impasto di polizia nazista e di inquisizione seicentesca, sappiamo cosa ci aspetta se l’islamismo più fanatico di cui sono impregnati l’Isis, Hamas, Hezbollah e Iran trionfassero.
Per questo guardo con preoccupazione alle varie manifestazioni pro Palestina in Italia e nel mondo. Se si tratta di gridare chiaro e forte che il popolo palestinese ha diritto a un vero stato,  e non a un territorio sfilacciato e per larga parte ancora dominato da Israele, ci sto. Ma purtroppo in queste manifestazioni non v’é traccia della condanna del massacro di Hamas in Israele, dei 1500 “ebrei”, giovani e bambini e anche neonati, trucidati volontariamente da brigate di assatanati fanatici omicidi, non v’é traccia del riconoscimento ad Israele di vivere in pace, non v’é traccia della condanna dell’islamismo più fanatico e delle donne vittime della feroce inquisizione iraniana e allora dico no. L’antisemitismo é storicamente troppo vicino a noi. E troppi disastri ha prodotto per permettere che ritorni. E anzi che oggi si tinga di una pericolosa ossessione anti occidentale di stampo islamista.

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