Home » Nazionale

Uno di meno

28 Novembre 2023 236 views No CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo

Mentre questo giornale aderisce con convinzione alle manifestazioni femminili e femministe contro la violenza di genere (una donna uccisa in ogni tre giorni nell’ultimo anno dal suo compagno o ex compagno) e saluta positivamente la nuova convergenza tra maggioranza e minoranza che ha prodotto una legge di difficile applicazione ma che rappresenta pur sempre un tentativo encomiabile, l’organizzazione Non una di meno promuove a Roma e a Messina una manifestazione politica contro l’Italia, l’Europa, l’Occidente. Lo fa con un comunicato in cui in premessa riprende il tema Dio-famiglia attribuendolo al fascismo. Bastava tornare un po’ più indietro nella storia é accorgersi che al contrario fu Giuseppe Mazzini, ne I doveri dell’uomo, a prospettare i valori di Dio, di patria e di famiglia al centro della convivenza sociale. Ma andiamo oltre. Le violenze alle donne, compreso il martirio di Giulia sarebbero frutto del cosiddetto patriarcato. Sobbalzo. E mi vengono in mente le tante numerose famiglie contadine della mia provincia, compresa quella dei Cervi, il cui comando, spesso simbolico, era affidato al nonno, perché più vecchio e più saggio. Rappresentavano forme di organizzazione familiare decisamente superate, ma che producevano equilibrio e non violenza. Il patriarcato, come il matriarcato che l’ha preceduto, non esiste più e certo con la morte di Giulia non ha nulla a che fare. Ma la parte più delirante e anche incomprensibile del documento é questa: “Lo stato Italiano deve smetterla di essere complice di genocidi in tutto il mondo e schierandosi in aperto supporto dello stato coloniale di Israele, appoggia di fatto il genocidio in corso del popolo palestinese”. Il documento chiede “un chiaro posizionamento in favore del popolo palestinese e della sua liberazione e una visione antimilitarista che ci permetta di evidenziare come i conflitti armati siano l’espressione più terribile della violenza patriarcale”. Cioè per difendere le ragazze italiane dai cruenti rancori dei rispettivi ex l’Italia deve smetterla di essere complice di Israele, stato non democratico e legittimato da un atto delle Nazioni unite, e anzi, visto che non c’é una parola, soprassedere al massacro di ragazze e di donne compiuto da Hamas il 7 ottobre. Non solo, ma si può leggere dal seguito, l’Italia, l’Europa, l’Occidente, dovrebbero lasciar massacrare le ragazze e le donne ucraine, anche queste vittime, non dell’aggressione armata di Putin, ma del patriarcato. Sorvoliamo sugli attacchi al governo in fatto di reddito di cittadinanza e delle numerose e difficilmente decifrabili sigle citate e anche sulla frase “ inadeguata è anche “l’educazione all’affettività annunciata da Valditara”. Non difendiamo certamente il ministro della Pubblica Istruzione ma per riconoscergli un’insufficiente educazione all’affettività occorrerebbe almeno una verifica Vabbè. Siamo in democrazia e ognuno può manifestare pacificamente in quello in cui crede. Ad esempio Fratoianni dichiara di condividere il testo e spiegatemi come un documento di tal genere possa essere compatibile con una futura coalizione di governo. Renzi e Calenda si sono pubblicamente dissociati. Ed Elly? Ancora non ha deciso. Ma come é difficile decidere nel Pd…

Leave your response!

Add your comment below, or trackback from your own site. You can also subscribe to these comments via RSS.

Be nice. Keep it clean. Stay on topic. No spam.

You can use these tags:
<a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

This is a Gravatar-enabled weblog. To get your own globally-recognized-avatar, please register at Gravatar.