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I pacifinti

27 Febbraio 2024 196 views No CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo

Li ha definiti così Marco Pannella e oggi son tornati di moda. Non si contano in Italia, e anche nella mia città, le manifestazioni che inneggiano alla pace. Una parola meravigliosa ma che da sola significa poco o nulla. Si dovrebbe dire “pace giusta” o “pace nel rispetto dell’indipendenza delle nazioni”. Non ci vuole molto a capire che “far tacere le armi” in Ucraina significa oggi far vincere Putin e la sua vittoria avrebbe conseguenze disastrose nelle altre nazioni della ex Unione sovietica, la cui fine, per lo stesso Putin, é stata la più grande tragedia del Novecento. Non tanto il comunismo quanto l’unione, l’impero, non importa se governato da Lenin o dagli zar. Non vi sarà sfuggito il fatto che Svezia e Finlandia, che rimasero indipendenti anche ai tempi di Stalin, oggi abbiano chiesto di aderire alla Nato. Non vi sfugge certo che i repubblicani abbiano bloccato le diverse decine di milioni di dollari destinati all’Ucraina, né che Trump abbia sostenuto la tesi che Putin può fare ciò che vuole e semmai deve pensarci l’Europa ad affrontarlo. Se Roosevelt si fosse comportato così dopo l’attacco di Pearl Harbor, sarebbero state diverse le sorti del mondo. Adesso agli eserciti ucraini scarseggiano munizioni, droni, bombe, aerei da combattimento, carri armati e la superiorità russa si sta affermando. Il rischio é che l’Occidente alzi le braccia e costringa gli ucraini a una resa. Che a un negoziato prima o poi si debba arrivare questo é certo, ma un conto é arrivarci con Putin indebolito e altro é giungervi con Putin vincitore. Le condizioni sarebbero molto diverse. Per questo bisogna continuare a sostenere la lotta di resistenza del popolo ucraino. Come si fece con altre lotte di resistenza in cui i pacifinti non parlavano affatto di pace, né di negoziato, ma inneggiavano ai gloriosi combattenti. Parliamo della resistenza italiana al nazi fascismo o di quella coreana e vietnamita all’imperialismo americano. Anche la guerra che Israele sta praticando contro il terrorismo di Hamas é giusta. Non condivido il modo col quale viene condotta, con decine di migliaia di civili morti. Ma distruggere un’organizzazione terroristica che ha ammazzato con una ferocia inimmaginabile 1200 persone, non esclusi bambini, e con una ferocia inaudita fatto a pezzi i loro cadaveri, senza essere attaccata da nessuno, é sacrosanto. Non voglio qui approfondire anche i torti di Israele in Cisgiordania che esistono, né il fatto che la maggioranza dei paesi arabi o mediorientali, tranne Egitto e Giordania, non riconosca a Israele nemmeno il diritto di esistere. Ma i pacifinti nn dicono una parola su Hamas nelle loro manifestazioni, concentrando la loro attenzione solo sulla tragedia di Gaza che della strage di Hamas é una risposta, seppur sbagliata. O addirittura mettere sullo stesso piano Israele e Hamas, che é una vergogna. Essendo l’uno un paese democratico la cui esistenza é certificata da una decisione delle Nazioni unite, l’altro un esercito di sanguinari. I pacifinti dicono: mettevi dietro un tavolo a trattare la pace. E’ qui siamo alla tragedia che diventa commedia. Insomma la pace si difende nella libertà, insegnava Pannella, col linguaggio di Gandhi, che non scambiava la non violenza col pacifismo.

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