Consigli non richiesti (al sindaco)
Mi complimento ovviamente col nuovo sindaco di Reggio Marco Massari e gli auguro buon lavoro. Siccome ha parlato di discontinuità vediamo dove eventualmente potrebbe manifestarla concretamente. Il primo passaggio é quello della formazione della giunta. Immagino che il nuovo sindaco s’imbatta con le prime difficoltà della politica: saper selezionare le richieste. E affidarle a criteri obiettivi. Certo un buon metodo di selezione é il livello di rappresentanza delle singole liste e il conseguente numero di consiglieri eletti, nonché l’equilibrio tra i sessi. Ne introduca uno nuovo, e cioè la competenza. Si tratta di un criterio assolutamente soggettivo. Se lo affidi e sappia che dalla composizione della sua giunta (gli assessori vengono scelti come delegati del sindaco) si potrà scorgere o meno qual’é il segnale di novità. Personalmente mi aspetto, dato il livello di crisi che l’attraversa, un assessore al centro storico che si occupi solamente dell’esagono. E magari un assessore alla viabilità che adesso manca, nonché una delega ai teatri forte e qualificata. Non certo un assessore alla pace, come si é vociferato, dal momento che Reggio é in guerra con nessuno. Per quanto riguarda i programmi a medio raggio, é necessario provvedere a smantellare i passaggi a livello sulla via Emilia a Ospizio e a Pieve edificando due sottopassi il cui finanziamento, già avvenuto, di 25 milioni, é stato poi dirottato sulla stazione mediopadana. Mi aspetto poi la copertura dei due grandi buchi del centro, quello delle ex carceri e quello dell’ex ospedale psichiatrico. E attendo il rifacimento completo dell’ingresso della città da ovest. Così non può rimanere. Dia inoltre un’occhiata a piazza della Vittoria, con la fila di lampioni che tagliano a metà il teatro Ariosto e oscurano il monumento ai caduti. E soprattutto a una stupenda stazione dell’Alta velocità quasi completamente vuota. E soprattutto a quell’arena degli spettacoli che non può essere occasione di soli quattro o cinque concerti, ma di festival, di rassegne musicali, di passerelle dei più grandi artisti. E per restare al teatro pensi a come raddrizzarne le sorti, sapendo che il vecchio Municipale era un fiore all’occhiello della città, centro produttivo di eventi operistici di portata internazionale e che Reggio era capitale italiana della danza. Si tratta di consigli, peraltro necessariamente disorganici, da parte di un cittadino che in passato ha anche ricoperto incarichi importanti e che adesso ha solo a cuore gli interessi della sua città, della quale é tutt’ora innamorato.
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