C’é qualcosa di nuovo oggi nell’aria
Fiuto novità. Anche sostanziali novità. La morte del compagno Paolo Pillitteri ha risvegliato molte coscienze. Ed é stata celebrata, quasi fosse un autodafé collettivo, come occasione di rimpianto per la politica di una volta, per gli uomini di una volta, per gli ideali di una volta. Unito a una generale rivalutazione dei socialisti e alla condanna della persecuzione giudiziaria della quale Paolo e non solo sono stati oggetto. Si distingue in questo L’Unità del garantista Sansonetti che arriva a pretendere l’onore per Craxi e i socialisti, vittime del “golpe” della stagione di Tangentopoli. Oggi esce a tutta pagina l’intervista sul Corriere a Fabrizio Cicchitto e nelle pagine lombarde la notizia della scelta del sindaco Sala di proclamare il lutto cittadino in onore di Pillitteri nella giornata di lunedì. C’é qualcosa di nuovo in quest’aria che spira a nostro favore e finalmente. Si può riscrivere la storia del Psi sotto la segreteria di Craxi che, come scrive Sansonetti, “rese grandi servizi all’Italia”. Si possono riscrivere le intuizioni rispetto ai temi dell’immigrazione, del lavoro, dell’Europa. E in presenza del nulla di questo governo che blatera frasi fatte e cotte da altri, si può esaltare a mò di simbolo, la vicenda di Sigonella e dei missili a Comiso: quest’ultima un atto doveroso di atlantismo, quell’altra una coraggiosa e orgogliosa dimostrazione di autonomia nazionale. Si possono riscoprire i temi dell’eurosocialismo, della scelta riformista, dell’alleanza tra merito e bisogno, del lib-lab o socialismo liberale, dell’appoggio agli esuli delle dittature comuniste (l’elezione di Pelikan al Parlamento europeo), come di quelle fasciste (Gonzales e Soares vivevano praticamente in via del Corso già prima della segreteria Craxi ma fu Craxi a sostenerli apertamente in Spagna e in Portogallo), come del rapporto come Arafat che Bettino convinse ad abbandonare la lotta armata e ad accordarsi con Israele. Si, si può riscrivere ed esaltare anche la linea umanitaria sul caso Moro che solo il Psi volveva salvare da una morte spietata. E tutto questo revisionismo deve essere incoraggiato e apprezzato. Ma un conto é la storia, altro la politica. Ormai In un sistema non identitario come da trent’anni ormai é divenuto il nostro, pare che il passato non conti. Anzi che sia un intralcio. Perché ci sono partiti che un passato non ce l’hanno e partiti che lo nascondono e lo confondono. A noi sta adesso farlo vivere, non so se in un partito, in un’associazione, in un archivio, ma farlo vivere ancora. Ha un linguaggio dolce come il profumo delle cose buone. E da gustare in compagnia.
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