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E Renzi disse ni

17 Gennaio 2025 59 views No CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo

Primo passaggio compiuto, dunque. Il disegno di legge di riforma costituzionale che prevede la separazione delle carriere dei magistrati é stato approvato dalla Camera. La legge che sancisce la fine del sistema, solo italiano, dell’interscambiabilità della funzione del Pm con quella del giudice, entrambe gestite attraverso un unico Csm, ha bisogno di altre tre approvazioni parlamentari e probabilmente sarà necessario anche un passaggio referendario. I partiti del centro-destra hanno votato a favore. A favore anche Azione e Più Europa (Magi ha sottolineato che c’era bisogno di un governo di centro-destra per una riforma di libertà, alludendo all’anomalia della posizione della sinistra italiana). Il Psi, dal canto suo, ha preso posizione a favore della riforma pur non disponendo di parlamentari e ha deciso che nella tessera del 2025 verrà inserita l’immagine di Bettino Craxi, del quale ricorre in questi giorni il 25esimo anniversario della scomparsa. Quel che stupisce, e che personalmente mi amareggia, non é tanto la posizione dell’asse Pd, Cinque stelle, Avs, chiaramente subalterna all’Anm della quale recita a pappagallo i versi del “Pm controllato dal potere esecutivo”(dove stia scritto non é dato sapere), ma il voto di Italia viva, che ha trasformato il suo pieno consenso in astensione. Ora, la legge non é cambiata. E’ cambiata la collocazione di Renzi. Ma si può rimanere, come nel caso di Più Europa, o entrare nel centro-sinistra e nel contempo non mutare idea su questioni fondamentali e di principio. Renzi si può irritare per le leggi ad personam, e lo capisco, può essere animato da affetto e considerazione nei confronti di Elly Schlein, ma sul punto della separazione tra giudici, funzione terza, e accusa e difesa non dovrebbe pioverci. Il Psi conosceva bene le riforme da concordare con la Dc e i principi a cui non poteva venir meno. La legge sul divorzio e sull’aborto furono i cardini della difesa di un’identità e la Dc lo comprese bene pretendendo solo la legge istitutiva del referendum per difendere giustamente la sua. Marco Pannella poteva anche allearsi con Berlusconi senza mutare di una virgola il segno delle sue battaglie e anzi convinto di convincere della loro bontà lo stesso Berlusconi. Si può comprendere e anche apprezzare il tentativo di creare un polo riformista all’interno del centro-sinistra. Ma se il primo assaggio é quello di venir meno a un ideale di giustizia giusta si serve un piatto amaro. Tanto più che al referendum si dovrà votare sì o no. Il ni non é previsto.

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