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Renzi come Giamburrasca

23 Novembre 2021 301 views No CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo
Devo confessare che mi piace la versione di Renzi nelle vesti di Giamburrasca della politica italiana. Lo preferisco alla sua versione originale di primo della classe, con quell’accento toscano che ricorda quello di un nostro giovane compagno a cui il buon Mariotti, ex ministro della Sanità, aveva affibbiato il soprannome di Carrierino dei piccoli.

Diciamo che preferisco il Renzi dal referendum a oggi, esattamente in controtendenza con l’opinione generale. I sondaggi gli danno torto come i voti di prima gli davano ragione. E proprio grazie alle sconfitte e alla solitudine in cui si trova Renzi ha dato il meglio di sé. Innanzitutto regalandoci Draghi. Senza la sua crisi e l’asse conclusivo con Mattarella noi avremmo ancora Conte e sarebbe peggio, assai peggio. Poi rilanciando sui Cinque stelle e sull’incompatibilità del riformismo col populismo. Infine aderendo alla campagna referendaria sulla giustizia e sbeffeggiando l’uso politico della magistratura.. E’ vero che questo avviene, com’é il caso dell’altro Matteo, dopo essere stato coinvolto personalmente. Ma questo é vero anche per altri, ed è stato vero, per un certo verso, anche per noi che abbiamo votato la legge Vassalli nel 1988 che svuotava di significato il referendum sulla responsabilità civile del giudice, rompendo con le ragioni dei compagni radicali. Mi ha colto di sorpresa l’attacco a Bersani per i novanta mila euro avuti dall’Ilva. E quel suo sparacchiare in largo e in lungo sui magistrati che mettono sotto accusa i suoi amici, i suoi genitori, requisiscono cellulari, cercando di infangare lui, l’ho trovato simile alla famosa testimonianza resa a Milano da un nostro leader. La magistratura d’altronde colpisce come è noto i deboli. Unica eccezione è stata Berlusconi, colpito anche quando era forte. Dove andrà Renzi? Spero non in Arabia saudita. Non c’é niente di illegale, sia ben chiaro, nel tenere conferenze a pagamento in stati esteri. C’é un problema di opportunità per un senatore della Repubblica italiana, é vero. Ma nella fase impazzita della non politica e dei non partiti, un leader può o non può darsi da fare per finanziare se stesso e il suo partito? Con metodi legali, sia ben chiaro. La fondazione di Renzi lo faceva illegalmente? Ne dubito. E va dimostrato il contrario. Però i magistrati le sono volati addosso sostenendo e diffondendo tesi colpevoliste. L’ipocrisia italiana qui raggiunge il vertice. Per inseguire l’umore insano del pentastellati hanno abolito il finanziamento pubblico, hanno tagliato retroattivamente i vitalizi, hanno sposato le tesi di Travaglio che mira a dare “tutto il potere ai giudici” creando di fatto il regime dell’ermellino. Renzi non ci sta. E io, personalmente, sono con lui.

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