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Le dieci falsità della propaganda putiniana

28 Febbraio 2022 385 views No CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo

Le falsità della propaganda putiniana o filo putiana o anti atlantica, eccole, sono dieci:
1) Che l’Alleanza atlantica avesse promesso a Gorbaciov di non estendersi a Est. Questo contrasta col fatto che la stessa Russia nel 1991 ha ufficialmente chiesto di aderire al patto atlantico. E che ben 15 stati d’influenza ex sovietica abbiano poi aderito alla Nato senza suscitare proteste al Cremlino. 2) Che la Nato abbia deciso lei di allargarsi a Est. Follia. L’adesione é avvenuta su base volontaria. E bene ha detto Enrico Letta: “La Nato si é allargata troppo? E’ l’opposto. Quel che é successo dmostra che la Nato doveva far entrare l’Ucraina prima”. Non ci sarebbe stata questa ignobile aggressione.3) Che nel 2014 in Ucraina ci sia stato un colpo di stato addirittura nazista. Pazzia. Nel 2014 in Ucraina ci fu una rivoluzione democratica (le cause furono: la sospensione degli accordi con l’Unione europea, la corruzione governativa e la brutalità della polizia) contro un presidente filo russo Janukovic, rivoluzione che mandò al potere un governo presieduto da Poroshenko che indisse immediate elezioni politiche e scarcerò il simbolo della rivoluzione arancione del 2004 Julia Timoshenko.
4) Che la Crimea avesse scelto legittimamente un’annessione attraverso un referendum. A parte il fatto che sui risultati di quel referendum sono sorti fondati dubbi per la massiccia presenza dei sovietici, basta un referendum per proclamare l’uscita di un territorio da uno stato? Allora dovrebbe valere anche per la Catalogna, per i paesi baschi domani e dopo domani per il Tirolo. Ma non é cosî.
5) Che nel Donbass ci siano 14mila morti tra i cittadini filo russi. Come se l’esercito ucraino avesse deciso spietatamente di eliminare una parte dei suoi cittadini a cui avrebbe anche vietato la lingua russa nelle scuole. A parte il fatto che quest’ultima affermazione é assolutamente falsa, i morti (l’alto commissario delle Nazioni unite ne ha censiti 2084 nel 2014, 954 nel 2015 per arrivare a 26 nel 2020) sono il frutto di un conflitto che dura da otto anni, cioè dalla dichiarazione d’indipendenza dei separatisti filo russi. E sono il totale dei caduti di otto anni di guerra da una parte e dall’altra. La dichiarazione di riconoscimento delle repubbliche di Doneskt e Lugansk da parte del governo russo é un atto illegittimo che inficia il principio della sovranità degli stati.
6) Che in Ucraina ci sia un problema di denazificazione. Il presidente dell’Ucraina Zelensky é ebreo e sono presenti nel paese 160 comunità ebraiche mai messe in pericolo da alcuna manifestazione di intolleranza.
7) Che l’Ucraina sia anti russa. Il popolo russo e il popolo ucraino sono legati da vincoli di amicizia e di solidarietà profonda. L’Ucraina ha prestato all’Unione sovietica due segretari del Pcus ma dal 1991 é una repubblica sovrana e indipendente. Anche nella storia dell’Unione sovietica si riconosceva alle repubbliche relativa autonomia, tanto che Putin, che vuole ripristinare una sorta di impero zarista, ha per questo attaccato Lenin. Certo come in tutte le guerre e in tutte le tensioni interne anche chi combatte dalla parte giusta ha dei torti. A Odessa un gruppo di nazionalisti ha dato alle fiamme una sede del sindacato provocando numerosi morti, mentre la brigata Azov composta da nazionalisti di estrema destra ha infiltrazioni naziste. Questo però non inficia il regime ucraino che resta democratico e laico.
8 ) Che Putin si senta accerchiato e voglia un’Ucraina neutrale. L’Ucraina non é nella Nato e questo gli é stato proposto fino all’ultimo giorno anche dal presidente Macron, presidente di turno dell’Unione europea. Putin vuole riconquistare i territori perduti nel 1991. Ha dichiarato guerra alla Cecenia impegnando aviazione ed esercito nella seconda guerra cecena, la prima del 1994-1996 finì con la dichiarazione d’indipendenza di quello stato. E tra il 1999 e il 2009 il conflitto sancì la vittoria russa e il reinserimento del paese nella confederazione russa. In questo secondo conflitto i morti civili sono stati circa 50mila. In Georgia nel 2008 il conflitto coi russi fu determinato, come in Ucraina, dal separatismo di Ossezia e Abkhazia, a cui i russi diedero aiuto militare e poi come le repubbliche del Donbass, anche il riconoscimento politico. La Georgia aveva appena chiesto di aderire alla Nato e fa parte del’Unione europea. Altre guerre si sono svolte in Azeirbajan e in Armenia, ex repubbliche sovietiche. Si può definire Putin un uomo di pace?
9) Che si possa definire democratico l’attuale regime russo. Putin é di fatto un monarca assoluto. Ha vinto regolari elezioni? La comunità internazionale nutre al proposito fondati dubbi. Uno dei capi dell’opposizione é attualmente in carcere, mentre lo stesso presidente russo é sospettato di essere il mandante di due avvelenamenti. Attualmente tutti coloro che hanno manifestato contro la guerra, principalmente giovani, sono stati incarcerati. Un regime democratico? Fate voi…
10) Che si svolga un incontro che possa portare alla pace a Minsky, il terzo, per tentare una medizione tra Russia e Ucraina. La speranza é legittima sempre. Ma Putin, che adesso minaccia il mondo col nucleare, tenterà di affibbiare alla delegazione ucraina la responsabilità del fallimento giacchè non potrà muoversi dalla sua pretesa di un cambio immediato di governo con la deposizione del legittimo presidente Zelensky e con la sua sostituzione con un presidente filo russo. Come avvenne in Ungheria nel 1956 e in Cecoslovacchia nel 1968.

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