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Berlinguer nel Pse

8 Marzo 2024 216 views No CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo

Non faccio colpe al segretario del Psi e alla delegazione socialista al congresso di Roma del Pse. E’ naturale, come scrive bene Massimo Carugno in apertura del giornale, il poco spazio riservato a chi socialista é stato sempre e il molto a chi socialista non é stato mai. I rapporti di forza tra i due partiti invitati sono imparagonabili e il Pd é il referente italiano dei socialisti europei. Mi aspettavo invece una reazione alle immagini proiettate al congresso dei leader del socialismo europeo dove compaiono Berlinguer e Napolitano che hanno guidato il Pci, sia pur nelle differenze anche sostanziali di rotta, mentre non vi compare invece Craxi che dell’Internazionale socialista é stato vice presidente. E’ solo per le questioni giudiziarie che lo hanno interessato? Ma allora perché non compare nessuno dei dirigenti del Psi, da Martelli ad Amato? Evidentemente l’operazione “sostituzione identitaria” é riuscita. Il Pd ha trovato legittimità ad un percorso “coerente” che dal Pci, col suo principale leader Enrico Berlinguer, lo porta al socialismo democratico. Ma Berliniguer non era l’uomo della terza via mettendo sullo stesso piano il comunismo dell’Est e le socialdemocrazie europee? Non era ll segretario che, dopo l’affondo del leader del Psi sull’inconciliabilità tra leninismo e pluralismo, difendeva Lenin (eravamo nel 1978). Non era lo stesso che fino al 1976, sostiene Gianni Cervetti nel suo bel libro “L’oro di Mosca” ma qualcuno ritiene anche dopo, accettava volentieri i rubli sovietici? Lo strappo politico che decretava esaurita la spinta propulsiva della Rivoluzione d’ottobre, é solo del 1981, in occasione del colpo di Stato militare in Polonia, ma prima della sua morte Berlinguer si impegnò in una triplice lotta politica: contro i missili a Comiso che l’Spd tedesca aveva accolto, contro il decreto sulla scala mobile, strumento poi abolito e che non esisteva in alcuna parte d’Europa, contro il “pericoloso” governo Craxi, il vice presidente del socialismo democratico internazionale. D’altronde sarebbe fare un torto a un personaggio di grande rilievo della politica italiana qual’é stato Berlinguer, e un po’ fargli anche violenza, deformarne l’identità e addirittura trasformarlo in leader della socialdemocrazia. Questo tentativo, per la verità riconosciuto dal Pse, cancella la nostra storia. Se il Pci, e non il Psi, é stato il precedente del partito oggi aderente al Pse, noi non abbiamo, anzi non abbiamo avuto, ragione di esistere. E la sfida a sinistra era futile esercizio verbale. Parliamo di memoria storica perché essa si proietta sulla politica di oggi. Cos’é il Pd? E’ il partito che da Berlinguer (e aggiungiamo per fargli onore da Moro) a oggi sosteneva la socialdemocrazia europea. Non é contraddittorio? Non é paradossale? E cos’era mai allora il Psi? Un partito inutile. Anzi dannoso. Non é dunque autolesionistico? Se il Partito socialista europeo la pensa così e non ci riconosce non ci resta che non riconoscerlo. Fin che abbiamo vita e un filo di voce continueremo a dire la nostra.

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