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E Putin minaccia Kiev

24 Marzo 2024 280 views No CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo

Dolore, sconcerto, rabbia sono i sentimenti che tutto il mondo civile avverte a fronte della strage di Mosca, in cui hanno perso la vita 143 persone, tra le quali molte giovani e anche alcuni bambini. L’orrendo attentato é avvenuto nella sala concerti alla periferia della città dove si stava esibendo un noto complesso musicale: i Pic Nic. Questa carneficina rimanda direttamente a quella del Bataclan di Parigi dove terroristi dello stato islamico hanno sparato all’impazzata uccidendo ragazze e ragazzi, o all’assalto al teatro moscovita Dubrovka di Mosca. L’enormità della strage é solo seconda a quella della scuola a Beslan in Ossezia del Nord dove perirono ben 335 persone, dopo un attacco delle forze armate per tentare di liberare i bambini. Il terrorismo islamico, anche di nazionalità cecena, ha inanellato numerosissimi attentati sanguinosi in Russia, sempre rivendicati. Gli Usa attraverso i servizi segreti, evidentemente infiltratisi in queste bande, avevano avvisato le autorità russe di quel che poteva succedere ma, dati i rapporti tra i due paesi a causa della guerra in Ucraina, gli avvertimenti non avevano avuto esito. E così Putin, che aveva promesso sicurezza, e su questo aveva contrassegnato l’esito del plebiscito delle elezioni farsa, si trova adesso a combattere su due fronti: nell’Ucraina invasa e contro il rigurgito di terrorismo di matrice islamica. Meglio, per lui, unificare i due fronti e attribuire la responsabilità del feroce attentato a Kiev che smentisce seccamente. Nel suo discorso dopo la strage, anzi, Putin non ha fatto alcun cenno alla matrice islamica dell’attentato addossando la colpa direttamente all’Ucraina e annunciando una singolare forma di ulteriore vendetta, al confine della quale, ma anche della Bielorusssia, sarebbero stati fermati i quattro autori del massacro. Lo smentiscono non solo due lettere di rivendicazione dell’Isis, ma anche il lungo elenco di attentati islamisti che hanno preceduto l’invasione dell’Ucraina. Riassumiamole. Due attentati a Mosca nel 1999, in una muoiono 92 persone e nell’altra 118, tra cui 18 bambini. Un’altra strage nel 2000 con 13 morti, il massacro del teatro Dubrovka di Mosca con 130 ostaggi e 41 guerriglieri morti, quattro stragi nel 2004, le prime tre a Mosca con oltre 50 morti e la quarta nella richiamata Beslan con 335 vittime. Due esplosioni a opera di kamikaze si verificano nel 2009 a Mosca nella stazione di Lubianka con 38 morti, mentre nel 2011 un altro kamikaze si fa esplodere all’aeroporto Domodedovo a Mosca mietendone 38. Nell’aprile del 2017 l’attentato alla metropolitana di San Pietroburgo causa 14 morti. In mezzo le due guerre alla Cecenia, l’invasione delle due repubbliche georgiane dell’Ossezia e dell’Abcasia e infine l’aggressione all’Ucraina. Potremmo anche citare le morti di giornalisti, di oppoditori, tra tutti Navalny e quella di Prighozin, i suicidi misteriosi degli oligarchi. Solo per descrivere appieno la tragedia della Russia di Putin, ma restiamo al lungo elenco delle stragi del terrorismo islamico che hanno preceduto la guerra all’Ucraina. Putin deve essersele improvvisamente dimenticate puntando il dito interessato ancora verso la nazione aggredita e martoriata.

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