Riflessioni post elettorali
Dunque ë finita 2 a 0 per il centro-sinistra o, se inseriamo la Liguria, 2 a 1. Se estendiamo il campo a tutte le regioni che hanno rinnovato gli organi finisce 11 a 3 per il centro-destra. Quanto possono influenzare il quadro politico nazionale le tendenze elettorali emerse nelle ultime tre elezioni regionali? I sondaggi delle politiche rilevano ancora una netta prevalenza del centro-destra anche rispetto al campo largo che é come l’Araba fenice: che ci sia ciascun lo dice ma dove sia nessun lo sa. In Emilia-Romagna e in Umbria c’era e il centro-sinistra ha vinto. In Liguria no e il centro-sinistra privato dell’apporto di Renzi, ha perso per un pelo (di Renzi). E dunque, si dice, creiamolo ovunque questo campo e vinceremo. Un momento. In Emilia-Romagna avrebbe vinto anche un campo stretto, viste le proporzioni della vittoria e la tendenza sempre prevalente in questo territorio. In Umbria, come a Perugia, si é semplicemente ricostituita la maggioranza tradizionale, sconfitta solo nelle precedenti elezioni anche per questioni extra politiche. Piuttosto in queste due regioni, in cui è crollata l’affluenza elettorale (addirittura di 27 punti in Emilia-Romagna e di quasi 15 in Umbria), si é affermato solo il Pd con i suoi candidati e le loro preferenze, unico partito organizzato sul territorio, mentre gli alleati, con l’eccezione di Avs ma solo in Emilia-Romagna, hanno fatto flop. Ha fatto flop il movimento Cinque stelle ridotto alle percentuali lamalfiane, ha fatto flop l’alleanza tra Azione, Più Europa e Psi che é stata praticamente azzerata, han fatto flop le civiche, compresa quella del sindaco di Terni Bandecchi, il quale ha registrato un effetto all’incontrario com’é giusto che sia visti i suoi modi primordiali di fare politica. Dunque più che campo largo si assiste alle regionali, é capitato anche in Sardegna, a un partito largo. Un dominus. Sapranno gli alleati prenderne atto? Anche se i sondaggi politici non disegnano per nulla questa stessa situazione. Concludo. Un conto sono le comunali, altro le regionali, altro ancora le politiche. Le uniche tendenze omologhe sono la crescita di Avs e di Forza Italia, il calo della Lega, il buon risultato di Fratelli d’Italia, l’esplosione del Pd (alle regionali ma non confermata alle politiche) e il crollo dei Cinque stelle. Oltre all’azzeramento o quasi di quel che era il terzo polo. Attendiamo la costituente dei partito di Conte. Come si concluderà la guerra tra Grillo e Giuseppi? Anche influenzati dal disastro delle regionali vorranno fare il grande strappo? Conte lo ha detto. Per lui il campo largo non esiste, per poi aderirvi in Emilia-Romagna e in Umbria. Ma, si sa, per Conte un conto é il dire e un conto il fare…
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