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Per il futuro dei socialisti

19 Giugno 2009 1.458 views One CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo

Il dialogo rischia di farci male. E di accentuare le differenze, come se l’operazione fosse particolarmente virtuosa, e come se ricercare insieme qualche ricetta che unisca, fosse invece un cedimento. Io la penso così. Ritenere ancora possibile, in questa fase politica (caratterizzata da questo sistema politico e da queste leggi elettorali), il rilancio del vecchio Psi (dunque, in fondo, quello della Costituente) è pura utopia. Altro che scosse “pugliesi”. Ci vorrebbe una scossa “abruzzese”. Ed è oggi inimmaginabile. Sul tavolo cosa c’è? Sinistra e libertà, che ha ottenuto un discreto risultato elettorale, ma che non può convincere sul piano politico, almeno così com’è oggi. C”è l’Alleanza dei socialisti e dei democratci europei, che dovremmo chiedere di trasferire in Italia, anche se non si sa a chi rivolgersi (a Franceschini, a Bersani, alla Serracchiani, a Realacci, a Rutelli che pare che se ne vada?). Poi c’è la solita suggestione, e chi mi conosce sa quanto io ne sia condizionato storicamente, dell’accordo con Pannella e della Rosa nel pugno. Nessun progetto è oggi alternativo all’altro, nel senso che nessun progetto è oggi realmente praticabile. La nuova Sinistra e libertà, così come la vede Nencini, è solo un proposito, giusto e apprezzabile, e aggiungo anche condiviso, almeno da me, ma Vendola, Fava e la Francescato come la pensano? Ci sarà davvero quella correzione di rotta che abbiamo richiesto? L’Alleanza dei socialisti e dei democratici, che a me pare la via più coerente, sono interessati i dirigenti del Pd a trasferirla in Italia? E la Rosa nel pugno Pannella sarà disponibile a rilanciarla? Tre domande al momento senza risposta. Allora penso che la cosa peggiore sia metterci a litigare senza capire perchè. A meno che davvero qualcuno pensi che sia necessario insistere sul vecchio progetto del rilancio del Psi, continuando a farci del male e a fargli del male.

One Comment »

  • fabio ruta said:

    Alle elezioni europee ho votato “sinistra e libertà” seppur con molti dubbi e prima delle elezioni avevo auspicato (anche sui forum del sito http://www.partitosocialista.it e sul sito del presidente della Associazione Luca Coscioni Marco Cappato) un accordo con la galassia radicale. A conti fatti se ciò si fosse realizzato al parlamento europeo ci sarebbe stata una pattuglia di eletti di sinistra e libertà e radicali. Fino all’ultimo sono stato tentato dal voto alla lista Bonino-Pannella e se “sinistra e libertà” si fosse unita in un’unica aggregazione con Rifondazione ed i Comunisti Italiani avrebbe certamente perso il mio voto. Ho apprezzato molto gli interventi di Adriano Sofri delle ultime settimane sullo stato della sinistra italiana. Penso che in campagna elettorale, sui media, nelle tribune elettorali “S&L” sia apparsa troppo schiacciata ed identificabile con l’area ex-rifondazione: pur apprezzando per molti versi Vendola ho trovato inopportune ed infelici le sue prese di posizione nei confronti dei compagni radicali e di una loro supposta “inconpatibilità” con l’aggregazione di “S&L”.
    Oggi nel passaggio da mero cartello elettorale a progetto politico “S&L” deve sciogliere ben più di un nodo rispetto alla propria identità programmatica ed ideale: riformismo o sinistra antagonista? socialismo liberale oppure sinistra anticapitalista? quale tipo di ecologismo proporre e via discorrendo.
    Una cosa è certa: stante il sistema elettorale attuale (e probabilmente futuro) vi è l’esigenza di allearsi con il PD e il fatto che questo probabilmente aderisca alla “alleanza dei democratici e dei socialisti” appare un passo avanti. Spero che “S&L” anche sfruttando l’occasione proposta dalla “assemblea dei mille” promossa dai radicali a Chianciano intraprenda una riflessione sulla sua definizione politica e scelga il campo di un riformismo laico e libertario, recuperando ed innestandosi anche con lo spirito innovativo che stava alla base della esperienza della “Rosanelpugno”.
    C’è bisogno che si aggreghi un’area di sinistra laica e liberale che possa contribuire a trasformare l’intero centrosinistra in senso riformista.

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