La fine di Segni non è la fine dei sogni
Dopo il flop dei referendum elettorali, è inutile che Segni e i suoi se la prendano con gli italiani, che sarebbero ormai rassegnati. Se la prendano con loro stessi che non hanno capito: che il referendum elettorale, che è peraltro a mio parere palesemente anticostituzionale, è frutto di una stagione finita, quella post tangentopoli, e che il quesito fondamentale del referendum era assolutamente anti democratico, immaginando la nascita del parttio pigliatutto come sintomo di semplificazione. Segni e i suoi Guzzetta si rassegnino loro a non essere più (da almeno un decennio) in sintonia col Paese. E si ritirino a vita privata.
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