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L’Idv non vota la mozione della maggioranza e la Barbati chiede le dimissioni a me

15 Dicembre 2009 1.708 views No CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo

Forse è pazza la politica di oggi. Matteo Riva, estroso consigliere dell’Idv in Sala del tricolore, si dissocia dalle posizioni della maggioranza sull’aggressione a Berlusconi, senza votare la mozione approvata anche dalla minoranza, e la sua rappresentante in Giunta, Liana Barbati, ex assessore socialista craxiana degli anni novanta, e poi consigliere provinciale diessina dal 1995, chiede le dimissioni a me. A me che, invece, ho molto apprezzato il testo votato (il consigliere comunale socialista Pierfederici ha naturalmente votato a favore) ed ho rivolto i mei complimenti al capogruppo del Pd Luca Vecchi per il suo equilibrato e responsabile intervento. Così va il mondo oggi. La posizione dell’Idv non può non diventare un grande problema politico. Per due motivi. Primo: perchè l’Idv, sul piano metodologico, rompe una prassi consolidata e crea dunque un pericoloso precedente. Se un consigliere di maggioranza può tranquillamente contestare una posizione della sua maggioranza e poi pretendere a più riprese il voto segreto e infine lasciare l’aula dopo un intervento di tono e contenuti opposti a quelli del resto del Consiglio, allora ognuno, d’ora in poi, sarà legittimato a comportarsi allo stesso modo. E non sarebbe certamente un bene per la maggioranza in Consiglio e per la stessa Giunta. Ma c’è un secondo motivo, ancora più grave. La mozione presentata non era una qualsiasi mozione. Essa rappresentava la sintesi di una comune condivisione di principi sui temi della non violenza e della democrazia. Se non c’è intesa su questi valori come si fa a stare insieme? Se si definisce il governo Berlusconi, “fascista, guerrafondaio, piduista e mafioso”, (uso i quattro aggettivi del consigliere Riva) come si fa poi a non giustificare anche la violenza? In una dittatura fascista, ove esiste la compressione di ogni diritto di libertà, certamente Di Pietro non sarebbe deputato e Riva consigliere comunale, ma se davvero il fascismo ci fosse, allora anche la violenza sarebbe legittima. Qualsiasi persona responsabile può condividere queste affermazioni o deve anche solo convivere con tali posizioni senza neanche reagire?

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