Da Veltrusconi a Veltrondola
Cambia il mondo e cambia, poco, anche l’Italia. L’ex leader del Pd Veltroni, che preferì Di Pietro ai socialisti, mandato poi in pensione dai risultati elettorali successivi (non è che siano migliorati dopo di lui, per la verità) pareva destinato a divenire l’interlocutore privilegiato di Berlusconi in nome del bipartitismo imperante e concordato. Nacque il Veltrusconismo. E pareva dischiudere un futuro migliore. Il bipartitismo è fallito e i due principali partiti politici italiani sono oggi più che mai in preda a lacerazioni e convulsioni. Finito Veltrusconi, ecco una nuova ricetta veltroniana: il vendolismo. Il governatore della Puglia ha battuto anche D’Alema e questo deve essere apparso subito un merito per l’ex numero due di Prodi, che voleva superare il prodismo e l’Unione nel 2008. E così, dopo la stretta di mano e l’incontro di rito, Niki, con le sue fabbriche, pare essere diventato la nuova stella cometa di Walter. E per lui una sorta di nuovo Prodi, un redentore della sinistra, col suo linguaggio da “Gesù de noantri”, che del resto accomuna i due, più ecumenico Veltroni e più evangelico Vendola. Vuoi vedere che Walter pensa a una nuova abbinata Vendola-Veltroni, dopo che il suo partito che l’ha diseredato? Una V2, altro che P3. Dopo il Veltrusconi ecco il Veltrondola? Staremo a vedere.
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