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Congresso del Psi reggiano. Approvato un documento per un congresso regionale unitario. L’intervento di Del Bue

25 Ottobre 2010 1.415 views No CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo

Ottima riuscita del congresso del Psi reggiano, svoltosi a Guastalla, nell’ambito della locale festa socialista. Più di ottanta partecipanti dei quali 62 delegati eletti ai congressi di zona, hanno riempito la sala dello Chalet Lido. Dopo la relazione del segretario uscente Armando Anceschi, che sarà poi confermato alla guida del Psi reggiano all’unanimità (con Rosario Genovese e Gianluca Soliani vice), dopo alcuni interventi di delegati, alla conclusione della mattinata è intervenuto l’on. Mauro Del Bue, della segreteria nazionale del Psi. Del Bue ha ricordato le importanti conquiste dei socialisti reggiani, che sono rientrati a pieno titolo in tutte le più importanti istituzioni locali. “In Comune”, ha precisato Del Bue, “abbiamo eletto un consigliere comunale e abbiamo ottenuto un assessore (che prima non avevamo), in Provincia abbiamo confermato l’assessore uscente e in più, un pò a sorpesa, ci è stato consentito di eleggere anche un consigliere regionale, nella persona di Rita Moriconi, postazione che il vecchio Psi aveva conseguito solo nel 1990, con Nando Odescalchi. Disponiamo anche di un discreto numero di consiglieri e di assessori nel comuni della provincia. Siamo stati accorti e, come ha detto qualcuno, scaltri? Si tratta di di una dote che ci viene riconosciuta e che certo non disprezziamo. Ma se questo patrimonio non determinerà consenso al partito e se alle prossime amministrative non riusciremo a presentare il nostro simbolo tutto questo sarà servito a poco. Due parole sul congresso regionale. Sono stati presentate due mozioni che dicono la stessa cosa. Se dicono la stessa cosa i casi sono due. O si è sbagliato a presentarle o esse mascherano divisioni non politiche. In entrambi i casi i socialisti reggiani devono dire chiaro e tondo che non ci stanno. E che o il congresso regionale sarà unitario o sarà solo dannoso. Una riflessione sulla politica nazionale. Resto convinto che se noi siamo qui è non solo perchè siamo socialisti europei, ma anche perchè crediamo che alcuni capisaldi dell’elaborazione del vecchio Psi siano ancora attuali, nonostante le prepotenti novità del Duemila. Credo che, come è accaduto nel 1985 sull’inflazione, anche attorno ai problemi derivanti dalla globalizzazione sia indispensabie un patto sociale tra lavoratori e imprese, non già un rigurgito di confilittualità permanente per cambiare il sistema. Sono perchè i socialisti si schierino apertamente dalla parte del sindacato responsabile e dialogante, verso coloro che mettono al primo posto la questione del lavoro, che è il primo diritto costituzionale”.

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