Lettera di Del Bue a Reporter. Un sondaggio, le bugie e la prevenzione
Caro direttore, ormai non me la prendo più per i voti. E’ dai tempi dell’Università che non ci faccio caso. Resto però stupito che Reporter, unico giornale reggiano, se la prenda per la seconda volta con me nel giro di un anno e mezzo. La prima su voci di un mio assessorato minoritario, la seconda addirittura a causa di un sondaggio sullo sport che riguarda le province e non i comuni, come erroneamente cita il distratto articolista, e che peraltro vede premiate le società professionistiche di calcio (la provincia di Genova è prima per avere due squadre in serie A), cioè proprio quelle sulle quali mi si imputa di concentrare troppa attenzione. Non so se esistono questioni personali, e nel caso ne sono dispiaciuto, ma se esistono questioni di merito la prego di rettificare. E’ corretto che un sondaggio che riguarda le province veda nel mirino non l’assessore alla provincia, ma quello al comune? E’ frutto di cattiva informazione o di prevenzione nei miei riguardi? Anche perchè, da quando sono assessore allo sport (e mi creda, il mio passato e anche il mio presente mi consentono di evitare di costruirmi il futuro da qui perchè, come diceva Gassman, credo di avere un ottimo avvenire dietro le spalle) mi sono dedicato a risolvere tanti problemi. E credo che i cittadini reggiani, almeno quelli che mi fermano per strada, e le società sportive, almeno quelle che parlano con me, e gli organi di stampa, escluso naturalmente Reporter, me ne abbiano dato abbondantemente atto e merito. Altro che parlare solo della Reggiana. Questa mi sembra davvero una battuta da bar e per di più gratuita e offensiva. Recentemente, all’inizio di dicembre, ho svolto la Conferenza dello sport, con la partecipazione di oltre 500 società sportive e dei massimi dirigenti sportivi di Reggio e della Regione, conferenza che non si svolgeva da 23 anni e in quell’assise ho tracciato anche un primo bilancio delle realizzazioni del mio assessorato. Chi non vuol leggere o non vuol sentire faccia pure. Le ho già più volte anche ripetute e la stampa le ha abbondantemente riprese. Le riassumo così: abbiamo iniziato la costruzione di ben otto impianti per lo sport di base nel momento di più acuta crisi della finanza locale, abbiamo ristrutturato, con la partecipazione della Pallacanestro Reggiana, la palestra di via Cassala, abbiamo riaperto i distinti dello stadio Giglio senza spendere un solo euro come Comune, abbiamo ormai completato il trasferimento delle piscine di via Melato alla Fondazione per lo sport e da questa alle società sportive, operazione che ci consentirà di risparmiare quasi duecentomila euro all’anno, abbiamo iniziato il cantiere della costruzione della palestra di Rivalta. E ho elaborato una strategia per il futuro imperniata sulle gestioni private e sul contributo finaziario dei privati, oltre che sulla riconversione della spesa del mio assessorato (vedasi modello piscine). Sto lavorando per: risolvere la questione della proprietà dello stadio di Reggio, costruire la nuova piscina coperta di Aquatico, inaugurare il nuovo museo della bicicletta. Nel giro dei primi mesi dell’anno si avvierà una ristrutturazione della pista di atletica Camparada, ho iniziato gli incontri per elaborare la proposta per la costruzione del nuovo palazzo dello sport. Non mi sembra poco e di questo vedo che in tanti mi danno atto (compreso uno storico esponente dell’opposizione, parlo di Marco Eboli su Reporter di alcune settimane fa). Ripeto che sono piuttosto restio a valutare i voti, negativi o positivi che siano, ma francamente credevo almeno, con tutta sta mole di lavoro, di non dovere scendere dal suo ascensore. Forse l’ascensore si è rotto e merita qualche riparazione. Telefoni a qualche tecnico. Un ascensore che funziona male è pericoloso, mi creda.
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