E’ morto Pino Brumatti. Un ricordo di Del Bue
Se n’è andato improvvisamente nella sua Gorizia dov’era nato 62 anni fa. A Reggio arrivò nel 1983 con Dado Lombardi e al primo colpo la nostra Cantine Riunite, che solo due anni prima era arrivata alla serie A2 dopo lo spareggio con la Necchi Pavia a Udine, venne promossa nell’Olimpo del basket. Era la squadra di Bouie e di Hacket, di Rustichelli e Giumbini, di Montecchi e appunto Brumatti. Una macchina da canestri e il nostro Pala sempre pieno zeppo anche di oltre 5mila spettatori, in buona parte in piedi e appollaiati anche sulle due balconate. Pino aveva giocato a Milano ed era stato un mito anche nella metropoli lombarda. Lo conobbi personalmente solo quando varcò la sala del Tricolore dopo le elezioni del 1985. Il mio Psi era allora all’opposizione ed io ero segretario e capogruppo consigliare. Brumatti era stato eletto consigliere comunale dalla Dc. Rimase pochi anni in Consiglio poi si trasferì altrove e in quei pochi anni nacque una simpatia reciproca. Ricordo quando, grazie a Mario Monducci che ci procurò anche le maglie, sfidammo la maggioranza a calcio ai campi della Spaggiari (nelle file del Pci giostravano anche Giovanelli e Bertolini). E io giocavo (malissimo) credo a centrocampo con Tarcisio Zobbi. Brumatti, che naturalmente non poteva scendere in campo perchè era ancora giocatore di basket, faceva un tifo d’inferno e cori da stadio dalla tribuna. Di lui ricordo soprattutto la modestia e l’interesse per i lavori del Consiglio. Non mancava quasi mai ed era curioso, chiedeva informazioni su tutto, anche a me. Se n’è andato improvvisamente. A Reggio ha lasciato un segno profondo.
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