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Comitato Prampolini, l’offesa è personale e soprattutto politica

11 Dicembre 2008 2.028 views One CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo

Mi sento offeso personalmente e politicamente. No, non si fa così. Il Comitato per le celebrazioni del 150esimo anniversario della nascita di Camillo Prampolini è nato male e non poteva finire meglio. Avevamo accettato responsabilmente, Amadei, Felisetti ed io, di essere cooptati in un secondo momento in un Comitato che ci aveva inspiegabilmente esclusi all’inizio. E trattasi di Prampolini, cioè di una figura indissolubilmente legata alla nostra storia, certo molto più che alle altre. Si è svolta una sola riunione del Comitato alla nostra presenza e del convegno si è solo accennato. Ho appreso poi dal segretario del Comitato, via mail, del programma del convegno di oggi. Si è composto un Comitato di studiosi che mi esclude. Ho scritto “L’apostolo e il ferroviere, vite parallele di Prampolini e Menada”, Reggio Emilia 2005, e prima ho curato la ripubblicazione, con mio saggio introduttivo, del volume di Renato Marmiroli “Camillo Prampolini”, Reggio Emilia 1992, ho curato l’inserto su “Il municipalismo socialista” nella “Storia Illustrata di Reggio Emilia”, San Marino 1987, ho scritto la biografia di Alberto Simonini nella “Storia del Parlamento”, Milano 1984, sono stato, con Ivanna Rossi, promotore del grande convegno su “Prampolini e il riformismo” (pubblicato in due volumi a Roma, 1981), convegno che svolgemmo a Reggio nel 1979, e con Nando Odescalchi sono stato fondatore della rivista di studi storici “L’Almanacco” e dell’Istituto di storia socialista dedicato a Piero Marani. Evidentemente non sono riconosciuto come storico, e va bene. Ne prendo atto. Ma c’è una svista politica troppo grande perché non debba essere rimarcata. Nel dibattito conclusivo, in un convegno cui partecipano storici anche di tradizione cattolica e comunista, non c’è un solo socialista, intendo dire del Partito socialista. E’possibile? Da stropicciarsi gli occhi. Due esponenti del Pd (Amato e Ruffolo), uno del Pdl, Quagliariello, e un socialista spagnolo: Baron Crespo (evidentemente di quelli italiani bisogna proprio farne a meno). A me non sarebbe mai venuto in mente di celebrare De Gasperi senza i democristiani o Saragat senza i socialdemocratici. Anzi quando celebrammo Prampolini e “La Giustizia” nel 1986, in occasione del centenario dell’uscita del giornale, noi del Psi lo facemmo ponendo alla presidenza il segretario dell’allora Psdi Alessandro Rocco. E per di più questa assurda dimenticanza avviene a spese dello Stato (visto che il Comitato è anche finanziato dal governo). E’ troppo. E questo accade a Reggio Emilia, non so se per scelta o per dilettantismo politico. Il chè è anche peggio. Tolgo il disturbo. Posso fare a meno di poltrone importanti, figurarsi di quelle inutili. Annuncio che fonderemo un Comitato migliore e aperto a tutti. Prampolini se lo merita.

One Comment »

  • ALFIO said:

    “Mi sento offeso personalmente e politicamente. No, non si fa così”
    Caro Mauro
    scusa il giocodi parole….
    ma io invevce sono meravigliato del fatto che tu “sia offeso…”
    è forse un comportamento nuovo?..
    dovresti già avere anticorpi in abbondanza… o no?
    Tanti Auguri di Buon anno
    Alfio

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