L’assessore in tre pezzi (Il Giornale di Reggio)
Muro che va, muro che viene…
E bravo il signor questore, che s’oppone all’irrazionalità del decreto Maroni per quanto riguarda la sistemazione degli ospiti allo stadio. Adesso a Reggio sia i dotati della tessera del tifoso sia i renitenti sono collocati nella stessa gradinata. Così si evitano assurde commistioni che si trasformano in potenziali pericoli. Resta per me assolutamente incomprensibile, invece, la decisone di aprire e chiudere, a domeniche alterne, il muro di separazione tra curva sud e distinti. La commissione di vigilanza ce lo ha imposto e non esiste in nessun altro stadio d’Italia. Infatti non sussiste il minimo pericolo, nel nostro stadio, di contatto tra tifosi di opposte fazioni, visto che gli ospiti (soprattutto adesso) sono sistemati nella gradinata nord, circondata di apposita muraglia cinese e di ingresso autonomo. Eppure quel muro, dopo essere stato abbattuto col Gubbio, oggi riappare. E non si capisce perchè. Ce lo spiegassero, almeno…
Nazionale: la sorpresa di Reggio
Diciamo la verità. Nessuno si attendeva 7mila spettatori per una partita amichevole tra due Under 21, quella italiana e quella svedese. La presenza del nostro Romizi non poteva certo bastare per far affluire tanta gente. D’accordo, mettiamoci pure una certa quantità di omaggi per le scuole. Ma non dimentichiamo che gli omaggi per le partite della Reggiana spesso non vengono neppure utilizzati. Facciamo un conto: per la partita con l’Alto Adige erano stati distribuiti oltre 2mila omaggi ai giovani e ne saranno arrivati non più di 200. Perché la nazionale, anche se nella versione Under 21, può mobilitare tanto pubblico? Credo che a Reggio ci sia voglia di calcio. Basta poco per accendere la passione. E allora, dai Reggiana, dai…
Facciamo grigi gli alessandrini
La mia prima volta con l’Alessandria. Era il 1960 al Mirabello, inverno, l’Alessandria era appena retrocessa dalla serie A. Giornata fredda e nebbiosa. Vincemmo per 2 a 1. Tra lro il reggino Stefani. Era la squadra di Ferretti, Gariboldi, Calvani; Corsi, Bertoli, Bonini; Tribuzio, Greatti, Volti, Sardeì Catalani. Allenatore Del Grosso. Poi altre vittorie e sconfitte. Quella più dolorosa al ritorno, alla penultima. I granata furono sconfitti sempre per 2 a 1 a pochi minti dal termine e persero il tram della serie A. Quella più eccitante nel giugno del 1975 a San Siro. Ancora 2 a 1, ma per noi. Era lo spareggio per la salvezza in B. Poi, l’ultima volta, in questo campionato, con i granata pirati al Moccagatta. Gol di Guidetti su assist di Saverino. Sembravamo imbattibili e prossimi alla prima posizione e alla serie B. Era appena arrivato Lanna. Riprendiamo il discorso da lì. Anche perché Cremona ha dimostrato che la squadra c’è. Col nuovo modulo Mangone, che oggi, almeno spero, non cambierà.
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