Risposta ad Abodi sulla Gazzetta dello sport
Abodi, presidente della Lega B, risponde sulla Gazzetta dello sport di oggi a una mia osservazione sui biglietti nominativi negli stadi sottolineando che questi ultimi sono stati utili per cacciare i delinquenti. Gli chiedo se 1) c’erano più delinquenti negli stadi italiani prima del 2006, anno in cui è andato in vigore il decreto Amato e l’obbligo dei tagliandi nominativi, 2) se ci sono più delinquenti negli stadi europei, dove i biglietti nominativi non esistono, che non in Italia, 3) se per caso non gli è venuto il dubbio che i biglietti nominativi non abbiano prodotto l’effetto opposto e cioè che non ci siano meno delinquenti, ma meno persone civli che vanno allo stadio perché non sopportano questa assurda burocrazia. La serie B italiana, della quale Abodi è presidente, è il campionato che vanta meno di un terzo del pubblico delle seconde categorie di Germania e Inghilterra, contandone assai meno anche della stessa Spagna. I dati sono da rabbrividire. In Inghilterra la media nel campionato di seconda divisione o Championship e di 17.660, in Germania nella 2 Bundesliga di 17.271. Nel campionato di serie B italiano è di poco superiore ai 5mila, meno del campionato australiano, turco e ucraino. Abodi, gliene va dato atto, è il primo presidente consapevole di questa situazione di assoluta emergenza e sta lavorando con lena sopratutto sugli stadi, ma anche chiedendo l’abolizione della tessera del tifoso. Dubito però che sia sufficiente
Mauro Del Bue
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