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Reggio Emilia ambientalmente sesta

29 Ottobre 2013 1.067 views No CommentStampa questo articolo Stampa questo articolo

Essere sesti in Italia non significa meritare sei. Significa essere tra i primi. Questa la classifica delle città italiane stilata dal Sole 24ore a proposito di ambiente. Reggio Emilia figura al primo posto in ben quattro settori tra i 26 presi in esame dall’indagine di Legambiente.Siamo primi per piste ciclabili, con circa 38 chilometri ogni 100 abitanti, per le perdite della rete idrica, con meno del 10 per cento contro una media del 30% nazionale, per la mobilità alternativa (bicibus, i mobility manager, gli autobus a chiamata, i varchi di zona a traffico limitato), per la pianificazione e partecipazione ambientale, grazie alla decennale esperienza dei Bilanci ambientali e ai numerosi piani ambientali (quello energetico, per l’energia sostenibile, della mobilità e acustico). Tra le città medie, siamo ai vertici della classifica, anche per quantità del verde urbano fruibile, coi nostri parchi che superano i 200, per raccolta differenziata (il Sole ci da al 56 per cento, mentre noi registriamo un dato di quasi il 59%), per consumi idrici, con 132 litri/abitante ai giorno contro la media di 163, per la superficie di strade pedonalizzate rispetto agli abitanti, per la ciclabilità, per il teleriscaldamento, per le politiche energetiche. Sul tema della raccolta differenziata, nonostante l’ottimo risultato del 59% di raccolta differenziata come dato medio dell’intero territorio comunale, e tra il 63 e 67% nelle sole aree servite dal “porta a porta”, ho inteso richiamare tutti a un maggiore impegno per avvicinarci ulteriormente all’obiettivo del 65%, dato superato da città come Novara e Salerno. Un problema particolare è quello che investe il trasporto pubblico urbano, che, come ho già richiamato nella relazione al bilancio ambientale del 2012, ha segnalato un progressivo costante decremento del numero di passeggeri trasportati, fatta eccezione del servizio dei minibù sempre molto apprezzato dai cittadini. Tale problematica può essere imputata a vari fattori: ai minori trasferimenti statali e regionali, alla crisi economica, a questioni relative alle difficoltà aziendali, ma anche all’elevato stile di vita (Reggio è una delle città di Italia con maggiore autovetture rispetto alla popolazione). Per quanto riguarda la qualità dell’aria, i dati purtroppo indicano il permanere di una situazione “di allerta” a Reggio Emilia come in tutta l’area padana legate all’alta urbanizzazione ed alle sfavorevoli condizioni climatiche (scarsa circolazione di venti). Dunque complessivamente una situazione più che positiva per Reggio Emilia che proprio ieri è stata anche insignita di un premio specifico di Legambiente, per l’iniziativa del bicibus con cinquecentocinquanta bambini che vengono portati ogni mattina a scuola in bicicletta da trecento volontari, prevalentemente genitori. Un premio da dieci e lode

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