Voto palese: svelato il segreto
La Giunta ha deciso a maggioranza, con un improvviso ribaltamento di posizioni di Scelta civica. Si è stabilito che il voto sulla decadenza di Berlusconi sarà palese perché non è un voto sulla persona. Non che Berlusconi non sia una persona, il che pare piuttosto arduo da dimostrare anche per i suoi più accaniti oppositori, ma perché si tratta di una procedura. La questione è stata oggetto di un serrato confronto. Il nostro Buemi ha proposto di modificare il regolamento, ma non a partire dal voto su Berlusconi. Niente. Ha proposto che si adottasse il metodo Lusi, col voto palese, ma trasformato in segreto con la richiesta di almeno venti senatori. Niente. Alla fine è prevalsa la tesi avanzata per primi da Casson e dai grillini. Ne prendiamo atto. E continuiamo a credere che alle leggi ad personam di Berlusconi non si debba rispondere con le leggi contra personam. Resta il fatto che il voto palese, sul quale adesso i senatori del Pdl insceneranno la loro protesta, non sia neppure tanto sgradito al cavaliere. Che potrà mantenere unito, caso unico in questa fase, il suo partito. Col voto segreto chissà quanti sarebbero stati i sospetti verso il gruppo alfaniano, qualora fossero venuti a mancare un po’di voti, magari bilanciati da qualche franco tiratore pidino. Così, col voto palese, tutto sarà chiaro. E che importa dei regolamenti…
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