D’Arenzi?
Ci vorrebbe un matto ad accettare la proposta che gli viene maliziosamente avanzata dai suoi avversari, e cioè di succedere subito a Letta alla presidenza del Consiglio. Renzi non può fare l’errore di D’Alema. Succedere oggi a Letta è troppo rischioso per chi ha fatto del fattore “novità” il suo cavallo di battaglia. Non c’è niente di più degradabile della presidenza del Consiglio e presentarsi alle elezioni dopo un anno o due di guida del governo può essere parecchio sconveniente. Oggi il potere logora chi ce l’ha, caro vecchio Giulio. Basta dare un’occhiata al passato. Se togliamo Berlusconi che dovrebbe essere il più logorato, oltre che decaduto, e che invece continua misteriosamente a reggere, chi si ricorda di Dini, di Prodi, appunto di D’Alema, di Amato, di Monti? E di quanto è calata oggi la popolarità di Letta rispetto a qualche tempo fa? Renzi sostiene giustamente che il tempo breve è a suo vantaggio e quello più lungo a vantaggio del Paese. Pare che il leader del Pd abbia scelto questo secondo. Anche perché di andare alle elezioni subito, o in ottobre mentre Letta presiede l’Europa, e l’Italia è alla prese con una lenta ripresa, stimata da Visco allo 0,75 nell’anno in corso, non conviene davvero agli italiani. Poi perché è tutto interesse di Renzi e del Pd portare a casa questa legge elettorale, che inizia adesso un percorso davvero ad ostacolTra l’altro prenderà tra poco il via il congresso del Partito socialista europeo a Roma e in quella sede il Pd dovrebbe chiedere l’iscrizione al socialismo europeo. Certo è paradossale che il Pd sia nato coi Diesse che sono usciti da questo organismo su richiesta della Margherita, mentre adesso il partito vi rientra per merito di un esponente che proviene dalla stessa Margherita. Meglio così per chi socialista italiano ed europeo è sempre stato. Il problema del “che fare”, se si scollina febbraio, sarà probabilmente condizionato dal risultato delle elezioni europee. Diciamo la verità, votare per il tedesco Schultz, che fa parte di un partito, l’Spd, oggi al governo con la signora Merkel, non sarà semplice. Tanto poco semplice che pare più popolare, a sinistra, puntare sul leader di Siryza Tsipras, venuto in questi giorni in Italia a lodare la nostra sinistra, tra non poche ilarità degli italiani di sinistra presenti. Il giovane leader greco ha precisato che intendeva la sinistra di Togliatti e Berlinguer. Che però aveva un nome, e cioè Pci. Non sarà davvero nemmeno semplice, dunque, votare uno che si sente comunista per chi sostiene, come Vendola, di non esserlo più. Renzi tenga duro, allora. La sua legge elettorale è quanto di peggio si possa immaginare. Ma per lui meglio il BR che il D’Arenzi. Non foss’altro per la ancor vitale sopravvivenza del decaduto…
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