L’apostolo e il ferroviere
L’apostolo e il ferroviere.
Vite paralelle di Camillo Prampolini e Giuseppe Menada.
(Roma 2005, rist. Montecchio 2006)
L’uno era detto “l’apostolo”, perchè credeva di convertire i contadini al vangelo del socialismo e usava le parole e le immagini del Cristo, l’altro era detto “il ferroviere” perchè venne a Reggio dal Piemonte quando ancora il treno era una macchina sconosciuta. Si chiamavano Camillo Prampolini e Giuseppe Menada. Entrambi hanno costruito una realtà importante come Reggio Emilia. Il primo fondò la cooperazione, il secondo l’industria, ma senza tutti e due la provincia di Reggio non sarebbe quella che è.
Prampolini faceva politica, Menada fondava imprese. Ma l’uno si mise anche a fare il mestiere dell’altro. Prampolini creò una ferrovia, Menada fu sindaco di Reggio. Arrivò il fascismo: Prampolini se ne andò a Milano e morì in esilio. Menada fu acclamato podestà. Poi la morte dei due a pochi mesi di distanza. La dimenticanza prima dell’uno e poi dell’altro, per opposte ragioni politiche. Oggi un libro che li unisce e paragona. Un’interessante novità.