Forza Francesca
Una vera rivoluzione. Parte dai fagiolini troppo cari di casa Berlusconi, poi s’abbatte come un tuono sulle passate convinzioni di Forza Italia in materia dei diritti civili e laicità. Francesca Pascale, giovane compagna (ci tiene a definirsi tale nonostante il termine sia di sinistra), non solo ha aderito al Gay pride, ma ha esplicitamente dichiarato, parlando non solo a titolo personale, ma come partito di Forza Italia, di essere favorevole anche ai matrimoni gay e alle adozioni. Penso che il suo pensiero toccherà anche il fine vita e la legge sulla fecondazione. Tutto il contrario di quello che il partito berlusconiano aveva precedentemente sostenuto. A cominciare dal caso Englaro. Stupefatto Alfano che peraltro si compiace di mantenere posizioni giovanardiane. E così si verifica il caso che, mentre l’attuale vice presidente del Consiglio invia una lettera ai sindaci per rendere illegale i registri delle coppie gay, Forza Italia sposa la posizione di Sel, e anche la nostra. Una svolta può essere compiuta dalla sola Pascale? Nel partito di Berlusconi comanda solo il capo e la sua donna è il suo numero due. Se parla Francesca e il cavaliere non la rimbrotta, vuole dire che è d’accordo anche lui. L’amore rende ciechi? Può darsi, ma può anche essere che Forza Italia, dopo la scissione degli alfaniani, generalmente d’impronta cattolica conservatrice, abbia scelto di diventare un partito liberale davvero. O conservatore alla Cameron, che i matrimoni gay li ha voluti. Chissà che da Francesca da Napoli non nasca una grande novità politica. Se era vestita di rosso no, no non può essere lei? E invece sì.
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