17 Settembre 2017 850 views No Comment Stampa questo articolo

Mi aspettavo la replica. Anche se ho trovato quella della Coop architetti di un’arroganza inaspettata. Si rifiuta di confrontarsi con me perché mi ritiene incompetente? Ho alle spalle decine di anni di studio, di attività politica e di amministrazione pubblica. Ho scritto 17 volumi di storia prevalentemente reggiana. Dirigo uno storico giornale nazionale. Se fossi nel personaggio che ha scritto la nota volerei un tantino più basso sulle competenze. Sottrarsi ad un confronto é come fuggire e ognuno sceglie la propria strada. Anche perché non è che si deve rispondere solo al circolo degli architetti, ma a 170mila reggiani, anche se incompetenti. Senza puzza sotto il naso. Su una cosa concordo e cioè che il gusto é oggettivo. Peccato non averne uno uguale. Evidentemente siamo dotati di un’oggettività diversa. All’amico Mirko Tutino, che ho sempre ritenuto un amministratore che non rifiuta il dialogo e al quale a voce avevo già manifestato le mie personali perplessità, voglio solo ribattere che non solo non ho perso tempo, ma quel progetto l’ho inventato io. Parlo di quello dell’architetto Oliva che ha avuto il merito di partorire l’idea dell’allargamento e del restauro del pala di via Guasco. Ho parlato di sorpresa in riferimento al giudizio estetico da parte della commissione. Conoscevamo solo quel progetto e non altro. Fino all’appalto, dove poteva vincere chiunque. Con motivazioni convincenti. Tali non mi sono sembrate quelle che hanno portato alla preferenza (non parlo del piano economico) sul piano formale di un progetto sull’altro. Tutto qui. Altro che ritardi. Se il pala viene oggi restaurato é perché qualcuno ha scavato il pozzo. A bere acqua oggi é più facile. Con rispetto e presunta competenza, mauro del bue