Un’alternativa colta al regno dei buzzurri
Il sottosegretario al ministero dell’Interno Sibilia ha dichiarato che lo sbarco sulla Luna non é mai avvenuto e questo fa il paio col collega a cinque stelle che sosteneva l’esistenza delle sirene. Il sottosegretario al ministero della Giustizia minaccia di adire a via legali contro le opposizioni che lo attaccano in Parlamento, mentre tutti i deputati grillini inscenano una vergognosa manifestazione sul taglio dei vitalizi al grido di Ladri, ladri. Poco prima il loro vate Beppe Grillo aveva proposto di estrarre a sorte tra tutti i cittadini i componenti del Senato. Ogni dichiarazione, iniziativa, proposta di questo movimento é di ostilità agli istituti e alla logica della democrazia rappresentativa. Adesso, dopo avere aperto, con Salvini, un conflitto con mezza Europa, collegandosi coi paesi più reazionari e ostili anche alle giuste esigenze dell’Italia, vedasi il gruppo di Visegrad, annunciano vittoria perché Francia e Malta si faranno carico di cento migranti e col ministro dell’Interno si crogiolano per il fatto che in due mesi sarebbero arrivati solo poco più di tremila migranti contro i trentamila dello scorso anno.
Peccato che non aggiunga che da gennaio a giugno, senza Salvini e grazie a Minniti, gli sbarchi erano stati solo 16mila contro i 62mila del 2017 e i 54mila del 2016. Gli ex deputati e i migranti sono il trofeo di questa maggioranza costruita sull’ignoranza, il pressapochismo e le fandonie raccontate in campagna elettorale. Quale flat tax, quale reddito di cittadinanza, quale riforma della Fornero? Mancano i soldi e il ministro Tria tira indietro. Pensano di tagliare le pensioni alte, quella superiori ai 4mila euro, poi arriveranno a tremila, perché il gettito (ma anche questa manovra pare anticostituzionale) non risulta sufficiente per fare alcunché. Intanto langue l’unico decreto del governo, il cosiddetto decreto dignità, per l’opposizione della Lega alla stretta sui contratti a tempo determinato. Poi ritornano i voucher, sia pur limitati a poche categorie di lavoro, mentre la lotta al gioco d’azzardo, e una stretta alla sua pubblicità, già era stato cavallo di battaglia dei socialisti nella precedente legislatura.
In tutto questo clangore di trombe e tromboni il Pd che fa? Si divide, l’arte alla quale su sente più votato, sui nominativi della segreteria Martina, e più in generale sull’atteggiamento da tenere nei confronti dei Cinque stelle. Meno male che esiste ancora qualcuno, sia pur da posizioni non convergenti, che sbarra la porta all’intesa tra democratici e antidemocratici. Parlo di Renzi, Gentiloni e Calenda. Il Pd è riuscito nell’impresa di dividersi anche sulla posizione da assumere nei confronti di un decreto non ancora emanato, parlo del Di Maio dignità. Qui si è raggiunto l’apice del paradosso masochista. Quel che occorre é ripartire daccapo. Serve un nuovo soggetto politico unitario del centro-sinistra col duplice compito di offrire un’alternativa democratica e repubblicana al degrado pericoloso in corso e una prospettiva europeista alla crisi dell’Italia, fondata sul rilancio degli investimenti e del lavoro. Altro c’e rispetto alla retorica dei porti chiusi e dei respingimenti di facciata, che mettono in evidenza un’indifferenza rispetto a uomini, donne e bambini che soffrono e che muoiono in mare, rispetto agli sberleffi continui alla democrazia, agli insulti a chi l’ha difesa e rafforzata, alla vomitevole ignoranza e stupidità di chi continua a blaterare su un contratto che non si può realizzare, a chi taglia redditi tranne i propri, che servono per finanziare la piattaforma Rousseau e la Casaleggio srl. Alla cinica spudoratezza di un gruppo di potere assurto agli onori elettorali, grazie agli errori dell’Europa dell’austerità e dell’Italia delle mance, occorre proporre una prospettiva che si basi, all’opposto, sulla cultura, la competenza, la razionalità e la riscoperta dei valori che hanno fatto grande l’Italia in Europa e nel mondo. Rottamando, caro Renzi, gli incapaci e i dilettanti. Un’alternativa colta é quel che serve per sconfiggere il regno dei buzzurri.
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