Il nuovo Avanti
L’Avanti si rinnova, come da tempo abbiamo annunciato. Lo fa proprio partendo dal giorno di Natale, quando per la prima volta prese piede, nel 1896, la gloriosa testata diretta da Leonida Bissolati. Natale, giorno di nascita, come ferragosto, giorno di avvio del partito, come domenica, giorno di lettura dopo il settimanale lavoro, occasione per discutere e stare insieme tanto che l’Avanti usciva in edizione speciale. L’Avanti non fu in assoluto il primo quotidiano socialista. Nella mia provincia, quella di Camillo Prampolini, era sorto “Il punto nero”, quotidiano nato già nel 1893. La testata aveva assunto questo nome a causa dell’accusa, formulata dal “pedagogo” del giovane presidente del Consiglio Giolitti, Giovanni Chavez, che aveva definito la Valpadana “il punto nero” dell’Italia giolittiana. Il giornale finì presto sommerso dai debiti e dall’incipiente repressione crispina.
L’Avanti che ho l’onore di dirigere da cinque anni é una testata online, che si regge largamente sul volontariato e costa due soldi. E’ il solo modo che abbiamo a disposizione per mantenere viva una storia gloriosa di un giornale con 122 anni di vita, che sopravvisse anche alla dittatura fascista e in Francia risorse, dopo la scissione del 1930 tra il gruppo di Nenni e quello della Balabanoff, come Nuovo Avanti. L’Avanti ha avuto grandi e prestigiosi direttori: da Bissolati, a Ferri, al massimalista Mussolini, a Nenni, Pertini, Lombardi, Craxi, Ugo Intini. E grazie a Ugo ha potuto segnalare all’Italia la sua gloria pluricentenaria.
Riprende dunque in nuova e moderna versione il nostro quotidiano. Spero che i tanti (sì, mi piace di definirli così i nostri appassionati lettori, che spesso si improvvisano anche giornalisti allo stesso costo di quello del direttore) che si sono stretti attorno all’Avanti apprezzino e non si trovino spiazzati. In molti si sono dovuti convertire al web da anziani e lo hanno fatto per l’amore che sentono per il nostro giornale e per la storia socialista. Il mio ultimo libro si intitola “L’unità…”. I tre puntini sono il titolo vero. Ma il mio cuore e la mia vita sono dedicati all’Avanti e a quel partito fondato nel 1892 da Turati e Anna Kuliscioff. I miei due punti di riferimento da sempre. I socialisti che ho amato di più.
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