Il rublo
Nel mondo capovolto la moneta russa, che era diventata fonte di finanziamento dei comunisti, secondo il libro di Gianni Cervetti “L’oro di Mosca” almeno fino alla seconda metà degli anni settanta, adesso sarebbe metallo prezioso per la destra salvinista. Secondo quanto emerge dal sito americano BuzzFeed, che ha riportato il contenuto di una conversazione intercorsa lo scorso 18 ottobre nella hall dell’ hotel Metropole di Mosca tra lui e altre persone italiane e russe, il leghista Savoini, presidente dell’Associazione Lombardia-Russia, avrebbe richiesto il 4% su una commessa di petrolio che interessava, tra le altre, la nostra Eni, per finanziare la Lega in previsione delle elezioni europee. L’interessato smentisce e annuncia querele. Pare però che i soldi, se mai fossero arrivati, sarebbero ammontati a circa 49 milioni di euro, ma diluiti in ottant’anni e senza interessi. Questo in base a una norma alquanto astrusa della vecchia legislazione sovietica. Pare che in quel modo arrivassero anche al vecchio Pci. Caustico Salvini: “Ma che razza di sistema era quello comunista?”.
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