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Stanotte ci ha lasciato Arcangelo Cocconcelli (il Cocco)
Se n’é andato improvvisamente per un attacco di cuore Arcangelo Cocconcelli, per tutti il Cocco. Era figlio di Viterbo, per anni dirigente e anche segretario del Psdi reggiano. Non mi ricordo quando vidi Arcangelo per la prima volta. Credo che non esista una prima volta. Ci siamo conosciuti e frequentati da sempre. Abbiamo in particolare collaborato, io segretario della Federazione del Psi e poi deputato, quando Cocco divenne segretario amministrativo del partito. Non era come noi, una sorta di banda di squattrinati, almeno fino alla mia elezione alla Camera. Cocco era direttore dell’Azienda servizi città, presieduta prima da Giorgio Carpi e poi da Primone Medici. Il gruppo dirigente del Psi, assunto al partito, non tutti i mesi poteva avere lo stipendio, per le ristrettezze economiche in cui si versava, ma mai ce la si prendeva col Cocco, una sorta di nuovo Quintino Sella. Si ricordino i nostri detrattori con quanta passione e disinteresse e spesso con le tasche vuote i socialisti reggiani facevano politica negli anni settanta e ottanta. E come riuscirono a trasformare il partito in una sorta di centro culturale, pubblicando i giornali R80 e poi La Giustizia, la rivista Almanacco, diretta da Nando Odescalchi, attrezzando un Archivio e lanciando l’Istituto storico Piero Marani. Col Cocco sempre preoccupato di non aumentare i debiti. Sono onorato di aver fatto parte di questa storia di provincia assieme a Nando, a Germano, a Giuseppe, a Federico che ci ha lasciato ancor giovane, a Enzo, a Giovanni e a tanti altri, come la premurosissima Giò, Mirella, Alessandra, Cristina, che poi si dedicherà all’azienda del marito. Col Cocco, che teneva i conti a matita e contava le preferenze come se fossero soldi da mettere in cassaforte. Una bella storia.
15 Agosto 2023 No Comments 471 views

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Paperonia: anche tu, Mancio …

Spero vivamente di sbagliarmi. Ma pare che le improvvise dimissioni da Ct azzurro di Roberto Mancini siano state causate da un’offerta indecente proveniente dall’Arabia Saudita. I sauditi erano alla ricerca di una nuova guida della loro nazionale che ai recenti mondiali del Qatar era riuscita nella clamorosa impresa di battere i campioni del mondo dell’Argentina. Avevano sondato Mourinho ma ottenuto un netto diniego (Mou ha troppa stima di se stesso per vedersi alla guida di un gruppo di calciatori non alla sua altezza) sarebbero poi ripegati su Mancini. Cosi dopo Ronaldo e Benzema, dopo Neymar, Mikinkovic e Brozovic, dopo le tentazioni di Mbappè e Osimhen, si sarebbero fregati anche il nostro. Qui però sarebbe tutto ben diverso. Mancini é l’allenatore in carica della nazionale italiana e la sta guidando verso la qualificazione per l’Europeo di Germania, la settimana prossima partiranno le convocazioni per la gara contro la Macedonia e poi ci sarà lo scontro con l’Ucraina. Read the full story »

14 Agosto 2023 No Comments 217 views

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Gli indifferenti

Non parlo del famoso romanzo di Moravia che mostra la situazione psicologica di una famiglia borghese. Parlo dell’incontro governo-opposizioni (escluso Renzi) sul tema del salario minimo. C’era un sacco di gente. E non bastando la tavolata, alcuni erano seduti dietro la fila degli esponenti del governo. Sembrava che le due parti parlassero lingue diverse senza la presenza di traduttori. C’erano Giorgia, Salvini, Tajani e compagnia. Dall’altra parte perfino Magi e Della Vedova, con Calenda e Richetti, Schlein e Conte fino a Bonelli e Fratoianni. Il campo largo stretto attorno alla proposta del salario minimo a 9 euro. Il governo dice no e in cambio propone tagli al cuneo fiscale, contrattazione e un ricorso al Cnel per una proposta sui salari bassi da mettere in campo in 60 giorni. Finalmente abbiamo capito a cosa serva il Cnel, che si é tentato invano di abolire anche attraverso il referendum costituzionale di Renzi. Dicono che oggi sia presieduto da Renatino Brunetta. Da ministro, ex berlusconiano, a capo di un organismo inutile, un passaggio non indolore. Read the full story »

12 Agosto 2023 No Comments 245 views

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Putin riscrive la storia

Era accaduto anche durante il nazismo e per molti aspetti anche durante il fascismo, quando i libri di testo fin dalle elementari erano scritti dai rispettivi regimi. In Italia ad esempio si esaltava il ruolo sacro dell’impero romano, si leggeva il Risorgimento secondo una logica puramente nazionalista, si esaltava l’interventismo bellico e si paragonava Mussolini a Cesare o a Napoleone. In Russia la riscrittura, secondo quanto afferma nel suo bell’editoriale Paolo Mieli sul Corriere, é anche più radicale. La guerra all’Ucraina sarebbe in atto per denazificarla, Gorbaciov sarebbe stato un vecchio arnese nelle mani degli americani, la fine dell’Urss, secondo quanto già affermato dallo stesso Putin, la più grande tragedia del novecento. Fin qui si può pensare a una rilettura in chiave paleo comunista. E invece niente Lenin e gloria agli zar e all’impero russo. Da Caterina II ad Alessandro III. Read the full story »

10 Agosto 2023 No Comments 228 views

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E’ la destra che fa la patrimoniale

Il Consiglio dei Ministri, l’ultimo prima della pausa estiva, ha approvato due decreti legge omnibus. In questi provvedimenti si spazia dalla deroga al tetto sugli stipendi per la società che costruirà il ponte sullo Stretto di Messina all’aumento del 20% delle licenze dei taxi, dall’iniziativa contro il caro voli ai provvedimenti sulla giustizia, dagli investimenti per i piccoli comuni alla lotta al granchio blu. Un prelievo da circa due miliardi sugli extraprofitti delle banche nel 2022-2023 è la mossa a sorpresa del Governo. Dunque una vera e propria patrimoniale sui grandi guadagni bancari dovuti al rialzo dei tassi d’interesse. Il tutto ai fini di reperire oltre 2miliardi (ma potrebbero essere di più) da utilizzare per abbassare le tasse e per accorciare ulteriormente il cuneo fiscale degli stipendi. Una misura, che sia pur limitata al 2022-2023 e riferita esclusivamente agli istituti di credito, era stata sollecitata dall’estrema sinistra con un odg Fratoianni bocciato dalla Camera. Sul piano politico si tratta di un vero capovolgimento di ruoli, di una rivoluzione politica copernicana. Read the full story »

9 Agosto 2023 No Comments 223 views

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Calenda e Renzi: le dita negli occhi

Spesso si cita la frase di Nenni: “La politica cammina sulle gambe degli uomini”. Purtroppo, aggiungo. Penso allo spazio di proposta e di azione politica che avrebbe oggi un Terzo polo unito. Oggi, con Elly Schlein alla guida del Pd, impegnata in un soffocante embrassons nous con Conte. E dall’altra parte di fronte a una Forza Italia disorientata e vedova in epoca post berlusconiana. Non é bastato il segnale elettorale del settembre scorso. Non sono bastate le sollecitazioni e anche le adesioni che quel segnale aveva generato. No. E’ cominciato il dissidio. Anzi, il dissesto. Calenda, secondo me a ragione, voleva il congresso fondativo del nuovo partito prima delle elezioni europee, Renzi, secondo me sbagliando, lo voleva posticipare. Calenda ha alzato la voce, secondo me sbagliando, e se l’é presa con Renzi anche perché quest’ultimo non gli aveva comunicato per tempo la decisione di accettare la proposta di dirigere Il Riformista. Da allora é stato un continuum. Fino all’ultima polemica sul ristorante Twiga in odore di Santanché scelto dai renziani, che ribattono a Calenda di parlare da Capalbio e non da Cesenatico. Read the full story »

8 Agosto 2023 No Comments 191 views

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Il clima: questo misterioso conosciuto

Anche i negazionisti, che il presidente del Veneto Zaia ha recentemente paragonato ai no vax, dovrebbero aprire gli occhi. Anche il ministro Gilberto Pichetto Fratin, che alla Cop 27 di Sharm el Sheikh ha confessato che il governo italiano ancora non aveva scelto una posizione, e soprattutto i capi dei grandi paesi orientali, come India e Cina, alle prese con possenti rivoluzioni industriali e tecnologiche, dovranno reagire. La crisi climatica esiste e la sua origine é antropica. Non dipende né dal caso, né da strane congiunzioni astrali, ma dall’eccessiva emissione di Co2 nell’atmosfera. Sull’emergenza climatica i capi di Stato di Italia, Croazia, Grecia, Malta, Portogallo e Slovenia, che fanno parte del gruppo Arrajos che si occupa di ambiente, hanno scritto ieri un appello indirizzato all’Unione europea, agli altri paesi del Mediterraneo e alla Comunità internazionale invitando tutti a mantenere il clima in cima all’agenda politica. Chi apre gli occhi alle mutazioni climatiche mondiali deve constatare che il mese di luglio del 2023, coi suoi oltre 17 gradi é stato il mese più caldo. Gli scienziati sostengono che il 5 luglio con 17,23 gradi sia stato il giorno più caldo degli ultimi 125mila anni, senza poterlo però dimostrarlo, in assenza di rivelatori scientifici. Si può invece scientificamente affermare che gli ultimi cinque anni sono stati i più caldi e il decennio 2010-2019 é stato il più caldo da quando é possibile monitorare e registrare le temperature. Dagli anni ottanta, ogni decennio è stato più caldo dei precedenti, con una crescita di caldo che non si arresta andando indietro fino al 1850. Il cambiamento climatico quest’anno ha prodotto disastri anche nel nostro paese con inondazioni, ondate di calore, incendi e desertificazioni. Attraversiamo una fase di fenomeni naturali estremi con continua alternanza di caldo e di cicloni che hanno profondamente mutato il clima mediterraneo trasformandolo in una sorta di clima tropicale. E mettendo a rischio il nostro stesso eco sistema e lo stesso nostro stile di vita. In mancanza di efficaci interventi entro il primo gennaio 2028, le temperature della terra sono destinate ad aumentare ben oltre gli 1,5 gradi Celsius, limite massimo stabilito dall’Accordo di Parigi. L’obiettivo dell’Accordo di Parigi è considerato un traguardo ambizioso, ma in realtà significherebbe fermarsi sull’orlo del precipizio. Non esistono altri scenari per tentare di restare a livello globale entro il fatidico grado e mezzo: dobbiamo abbandonare rapidamente i combustibili fossili, e mettere in atto politiche onnicomprensive di transizione ecologica e sociale. Ovviamente questo si scontra con interessi nazionali evidenti e in particolare, in Asia come in Africa, con economie costruire proprio sul o col consumo di queste impattanti energie. Questa presa di coscienza che é forte in Europa non lo é, come dovrebbe, in altri continenti. Oggi il nuovo clima di contrapposizione non solo politica ma anche bellica, di cui sono testimonianza la guerra all’Ucraina e il colpo di stato russo in Niger, mentre la Cina si sta sempre più appropriando di fette d’Africa, rende invero più problematico concepire un accordo planetario sul clima. Ma in mancanza di questo alle guerre e alle migrazioni può sommarsi il rischio di nuove e peggiori catastrofi e di una nuova e ben più massiccia migrazione ambientale. Bene dunque l’appello dei capi di stato europei, ma occorre presto marciare nella direzione di una veloce globalizzazione di politiche climatiche. Perché non c’é nessun interesse economico, politico, geografico che possa sopravanzare quello per la vita del pianeta.

4 Agosto 2023 No Comments 237 views