Sergio Moroni, trent’anni fa
Un uomo piccolo, ma grande per rigore e coerenza, il 2 settembre del 1992, si sparò nella sua cantina esplodendosi un colpo di fucile alla gola. Si chiamava Sergio Moroni. Era un dirigente e deputato del Psi di Brescia. Era stato raggiunto da un paio di avvisi di garanzia per finanziamento illecito al suo partito.
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La svolta di Gorbaciov
Gorbaciov ha cambiato la storia o la storia ha cambiato lui? Cosa sarebbe stato il 1989 senza Gorbaciov e cosa sarebbe stato Gorbaciov senza il 1989? Potevano reggere ancora quei sistemi comunisti autoritari e chiusi in loro stessi con economie allo sfascio e con quelle specie di marionette infagottate che sovraintendevano a una serie di ricorrenze e celebrazioni, anche dopo che si erano sfaldati i regimi fascisti? Read the full story »
A tutto gas…
Il ritmo vertiginoso dell’informazione induce spesso a dimenticare e a cambiare opinione. Questo non fa parte della mia naturale vocazione. E, ne sono convinto, non della nostra. Dunque: 1) Non ho cambiato idea sulle ragioni e sui torti della guerra in Ucraina. E’ una guerra di invasione e la comunità democratica deve stare dalla parte degli oppressi e contro gli oppressori. 2) Dobbiamo pagarne un costo? Lo pagheremo. Ma ho netta l’impressione che sul prezzo del gas al mercato di Amsterdam in molti speculino e scommettano al rialzo. Bisognerebbe che l’Europa intervenisse subito fissando il prezzo massimo e di fatto sganciandolo dalle speculazioni. Read the full story »
Draghi: un congedo?
Al meeting di Rimini, se c’é stato un vincitore, questo é senza dubbio il presidente del Consiglio Mario Draghi. Saranno stati delusi coloro che si aspettavano un mesto congedo in stile burocratico.
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Che tristezza…
Che tristezza questo accapigliarsi e raccomandarsi al capo partito non per essere candidati ma per essere nominati parlamentari. Come in una antica hit parade contano i primi posti in classifica ed é fatta. Ma la classifica la fa il capo partito. Sono stato eletto due volte deputato con le preferenze in un collegio vasto e composito che andava da Piacenza a Modena, passando per Parma e la mia Reggio. L’ultimo comune dell’Appennino piacentino era a pochi passi da Genova e l’ultimo comune della bassa modenese confinava con Ferrara. Dovevi volare. E conoscere i compagni e guadagnarti la vittoria. Sono stato invece eletto col Porcellum nel 2006 in un collegio del Piemonte. Non ho capito ancora come mai visto che lì la mia lista ha ottenuto meno voti che altrove. Poi é arrivato il Rosatellum, anche questo con liste bloccate. E con le classifiche come le canzoni. Il 25 settembre votate pure. E’ importante. Ma la facoltà di eleggere non l’avete, cari italiani. Vi é stata sottratta dal 1994. Non ve ne siete accorti quando esultavate per Di Pietro e seguivate Segni e i suoi referendum?
130 anni per l’equità e la libertà
Il giorno di Ferragosto del 1892, presso la sala dei carabinieri di Genova, in un congresso svolto prevalentemente all’aperto e dopo aver lasciato la Sala Sivori, occupata dagli anarchici e dagli operaisti, nacque il Partito dei lavoratori. Fu per merito di Anna Kuliscioff e del suo compagno Filippo Turati se il partito allora sorse.
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A proposito della Repubblica presidenziale e di Draghi
Approfondisco il tema della Repubblica presidenziale. Il primo a parlare dell’elezione diretta del presidente della Repubblica fu Craxi nel 1979 (articolo dell’Avanti “Ottava legislatura”). Fu subissato da offese da parte del Pci, perché intendeva cambiare la Costituzione del 1948. D’Alema, presidente della Bicamerale, propose proprio il modello francese. Tutto, e cioè repubblica semipresidenziale e doppio turno elettorale. Adesso il centro-sinistra con Letta torna al dogma “Giù le mani dalla Costituzione”, e questo sarebbe la base dell’accordo con Fratoianni. Una sinistra conservatrice é destinata alla sconfitta. Non vuole giocare la carta Draghi che é l’unica che può sbarrare la porta al governo Meloni. E ancora una volta la stupidità emerge sovrana. Si dice: “A sinistra non si può proporre un tecnico”. E allora beccatevi un politico, ma di destra, Giorgia, e non lamentatevi. Togliatti si alleò col re per combattere il fascismo. Io non penso che il fascismo sia alle porte. Ma é paradossale che coloro che lo pensano facciano gli schizzinosi e non capiscono quale sia la proposta più adeguata per contrapporsi. Questo testimonia il basso livello della nostra classe politica. Se nel 1944 al posto di Togliatti ci fossero stati Orlando e Bettini ho l’impressione che Mussolini avrebbe dormito sonni tranquilli. E che la sua sostituzione sarebbe stata garantita solo dalla presenza degli Alleati.