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Referendum: c’é chi dice no…
Ho ascoltato le obiezioni del settore conservatore della magistratura, che ha eretto le barricate sui cinque referendum di domenica prossima, ben coadiuvato dal loro giornale di riferimento “Il fatto quotidiano”. La crociata messa in campo da costoro riguarda essenzialmente la presunta difesa dell’ordine giudiziario, come prescrive la Costituzione, dagli altri due: quello legislativo e quello esecutivo.

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7 Giugno 2022 No Comments 399 views

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Giletti e il coccolone

Quando si parla di Massimo Giletti e della sua Arena bisogna fare attenzione. Si tratta di un programma che per catturare pubblico alla domenica sera, quando il calcio generalmente imperversa, deve abbinare notizie a spettacolo. Giletti non é mai stato un giornalista politico ed é più avvezzo a commentare telenovelas. Bravissimo a tener viva l’attenzione dei telespettatori sulle feste con droga e stupri a casa Genovese mettendo in onda sfibbranti e ripetitive puntate senza fine, é in evidente difficoltà a reggere una discussione sulla guerra in Ucraina tenendo il punto. Così decide di far prevalere il clamore. E si reca prima a Kiev e poi a Mosca sulla piazza, circondato da un propagandista russo e da un’assatanata giornalista che per quaranta minuti recita a memoria il vangelo putiniano che si regge sull’assunto: “La guerra in Donbass é cominciata nel 2014. E l’intervento russo, perfino tardivo, arriva otto anni dopo”. Nessuno (lo hanno fatto poi in studio Mirta Merlino ed Emanuele Fiano) che gli chieda chi ha cominciato a sparare e a chi nel Donbass e se quella regione appartenga o meno all’Ucraina e perché Putin ha invaso l’Ucraina e non solo il Donbass. Nulla. Alla fine della scostante cerimonia a difesa del Cremlino il buon Giletti ha perso i sensi. E subito a pensare che l’abbia fatto apposta. Per dare un pizzico di peperoncino in più allo show. Forse, invece, é svenuto davvero, ma si é rianimato per farsi ritrovare armato del suo microfono subito dopo “più forte che pria”. E in verità un po’ provato. Caro Massimo, dovevi saperlo che la propaganda russa colpisce i giornalisti. E a te é andata anche bene…

6 Giugno 2022 No Comments 305 views

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Psi é Sì
Dopo la pandemia, la guerra e l’inflazione, cosa vuoi che interessi agli italiani un referendum sulla giustizia che si svolgerà tra nove giorni? Già la maggioranza delle persone non si reca al voto per scegliere il proprio sindaco. Facile che volti le spalle a una consultazione referendaria che pone cinque interrogativi su questioni difficilmente comprensibili all’italiano medio, no? Questo é quel che si sente in giro. E che va smontato.

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3 Giugno 2022 No Comments 527 views

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Gli oligarchi televisivi

Non scopro certo io il potere della televisione. E in particolare dei cosiddetti talk show televisivi diretti, coordinati e orientati dai soliti giornalisti che da decenni accompagnano le nostre serate: Vespa, Floris, Formigli, la Gruber e da meno tempo Del Debbio, Porro, la Berlinguer, la Palombelli. Generalmente, soprattutto i primi, invitano chi vogliono, morbosamente gelosi della loro supposta Read the full story »

3 Giugno 2022 No Comments 575 views

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Tra indifferenza, cinismo e falso pacifismo
Ho scritto molte volte che un socialista deve avere idee chiare sui principi di fondo. E se non condivide quelli più evidenti e che costituiscono l’ossatura della nostra storia é meglio che scelga altri lidi. Ammettiamo che l’Ucraina non abbia ancora i caratteri di una matura democrazia (ma come definire allora l’Ungheria di Orban per non parlare della Turchia di Erdogan?).

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30 Maggio 2022 No Comments 656 views

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Cent’anni di Berlinguer

Enrico Berlinguer era nato a Sassari cent’anni orsono. De Mita era nato a Nusco solo 94 anni fa. Craxi a Milano e son trascorsi 88 anni. Della vecchia classe dirigente, l’unica all’altezza negli ultimi cinquant’anni, dotata di cultura politica e di senso dello stato, vive oggi il solo Arnaldo Forlani. Mettiamoci anche il nostro Rino Formica che alla soglia dei 95 anni continua, con lucidità impressionante, a dettare interviste venate dalla sua insopprimibile ironia. Read the full story »

27 Maggio 2022 No Comments 490 views

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Alleanze spezzate
Lo scrive bene stamani sul Corriere Angelo Panebianco. Le attuali alleanze, le due che pare si fronteggeranno nelle prossime elezioni col Rosatellum, saranno entrambe divise, anzi lacerate, sulla politica estera. Non sulla Tav o sulla Tap, non sul ponte di Messina, ma sulle posizioni da assumere in merito alle vicende internazionali, la convergenza sulle quali era ritenuta fondamentale fino alla caduta del Muro e alla fine del comunismo.

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24 Maggio 2022 No Comments 439 views