Alleanze spezzate
Lo scrive bene stamani sul Corriere Angelo Panebianco. Le attuali alleanze, le due che pare si fronteggeranno nelle prossime elezioni col Rosatellum, saranno entrambe divise, anzi lacerate, sulla politica estera. Non sulla Tav o sulla Tap, non sul ponte di Messina, ma sulle posizioni da assumere in merito alle vicende internazionali, la convergenza sulle quali era ritenuta fondamentale fino alla caduta del Muro e alla fine del comunismo.
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Falcone “solo” come Matteotti
Falcone come Matteotti. Titola così, “Solo”, il libro scritto da Riccardo Nencini. Solo, perché abbandonato nella sua strenua lotta alla mafia da coloro che lo dovevano difendere. Gli fu preferito Meli nella sostituzione di Caponnetto al Pool anti mafia che poi venne sciolto, poi gli fu anteposto Sica alla guida dell’Alto commissariato per la lotta alla mafia. Era stato lui, Giovanni Falcone, a infilzare la lama nell’omertà mafiosa attraverso i pentiti e in particolare Tommaso Buscetta. Senza di lui la lotta alla mafia si sfuocò. il 21 giugno del 1989 Giovanni divenne obiettivo di un attentato presso la villa affittata per le vacanze, comunemente detto attentato dell’Addauria. Alcuni militari di Cosa nostra piazzarono un borsone con 58 candelotti di tritolo. Ma l’attentato fallì. Read the full story »
Il vecchio vizio del Pd
Un vizio assurdo, come Davide Lajolo definiva il suicidio di Cesare Pavese, quello del giustizialismo per il Pd? Non direi, anzi. Lo definirei piuttosto un vizio ragionato. Pare proprio che la direzione del Pd, in omaggio all’alleanza coi Cinque stelle, indichi di votare no a tutti i quesiti referendari. Il motivo non può essere la riforma Cartabia che non verrà certo approvata entro il 12 giugno e che invece può trovare forza da un esito referendario positivo. Read the full story »
Annettere e aderire
Non vorrei davvero essere stato studente universitario della professoressa Di Cesare, docente di Filosofia teoretica alla Sapienza di Roma. Costei sostiene che tra Russia e Ucraina é in corso un conflitto, non che vi é stata un’aggressione dell’una all’altra, e che l’Italia non deve allinearsi all’Europa, ma essere terza parte del conflitto per mediare tra le due parti. Di qui l’errore dell’invio delle armi alla Resistenza ucraina.
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I torti delle maggioranze
Draghi rappresenta l’Italia migliore. Ha compreso che in questo momento occorre tenere l’Europa unita agli Stati Uniti. Anche Macron e Scholz si muovono nella stessa direzione. Polito ha pubblicato un editoriale sul Corriere inappuntabile. Parola per parola la recente dichiarazione di Macron dimostra che non c’è differenza tra Francia e Usa. Per entrambe Putin va sconfitto. E un eventuale negoziato dovrà essere portato avanti dal governo ucraino e da esso accettato. Read the full story »
Salvini, Conte e non solo…
Adesso Salvini, su pressione dei suoi, e Conte, vale per lui analoga pressione, prendono le distanze sull’invio delle armi all’Ucraina. Per Salvini “le armi allungano la guerra”, mentre per Conte si potrebbero anche inviare armi con “funzioni difensive ma non offensive”. Il ministro della Difesa Lorenzo Guerini gli ha risposto che non serviranno per attaccare la Russia nel suo territorio e Conte si é calmato. Per poi riprendere la polemica sulla legge dell’energia che prevede un termo valorizzatore a Roma. Loro preferiscono tenere la spazzatura in strada. Armi difensive: ma cosa cavolo significano? Ci vorrebbe uno psicanalista. Se io ho una pistola e sparo a un gioielliere per fare una rapina l’uso della pistola diventa offensivo, se io mi difendo da un’aggressione armata invece no. Questo riguarda anche i carri armati e i missili. Se li uso per difendermi allora sono difensivi. Se li uso per attaccare diventano offensivi. Read the full story »
Il capovolgimento della realtà
Nel capovolgimento della realtà al quale stiamo assistendo mancava la frase del ministro russo Lavrov secondo il quale anche Hitler era un ebreo. E che gli ebrei sono antisemiti. Furibonda reazione di Tel Aviv. Hitler evidentemente odiava a tal punto se stesso da pensare di finire in un lager e di evaporare in una camera a gas. Capovolge la realtà il professore più gettonato del più gettonato virologo, e cioè Orsini che sostiene che, invadendo la Polonia, Hitler non voleva la guerra. Si dimentica che aveva già invaso la Ruhr, i Sudeti, l’intera Cecoslovacchia e l’Austria nella colpevole indifferenza della comunità mondiale e dopo aver contratto un patto con Stalin. Hitler era un criminale, ma non era scemo. La guerra con il resto d’Europa la voleva sì. E l’aveva già vinta prendendosi poi la Francia e i paesi europei del Nord. Non la Gran Bretagna del guerrafondaio Churchill. Ma a Orsini piace capovolgere la realtà. Vuole arrivare a concludere che Putin quando é entrato in Ucraina non voleva la guerra? E che la colpa dell’aggressione è dell’aggredito? Read the full story »