Via bellica e via diplomatica
In molti parlano senza farsi capire. Succede spesso in politica. Ricordo che alla fine degli anni sessanta si erano inventati nuovi termini come “al limite” o “nella misura in cui”. Servivano per depistare. Perchè un pensiero complicato, sempre al limite o comparato, dunque, si pensava fosse più affascinante di uno semplice. Sbagliavano. Magari facevano apposta. Poi il parlare e scrivere semplice è diventato di moda. Non era più giudicato superficiale. Ma frutto di una grande dote: quella di semplificare concetti complicati. Read the full story »
Resistenza e resistenza
Noi siamo sempre stati chiari. La Resistenza ucraina, come tutte quelle che reagiscono alle aggressioni straniere, é simile alla nostra. Noi, coi nostri Cln e le nostre formazioni partigiane, combattemmo i nazisti che, dopo l’armistizio dell’8 settembre del 1943 firmato cogli alleati, invasero l’Italia per ripristinare una repubblica fascista nel Nord, con sede del governo ubicata a Salò, a due passi dal territorio conquistato dai tedeschi.
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Maiupol: la città di Maria all’inferno
Mentre a Mariupol si consuma un crimine contro l’umanità e la città della Madonna é ormai preda dei russi, mi sento il più pacifista dei pacifisti se imploro l’umanità di mettere in ginocchio il tiranno del Cremlino. La via negoziale si deve percorrerla, e forse a un’intesa di spartizione dell’Ucraina si dovrà arrivare. Ma non si concluderà lì. I russi troveranno altre ragioni per attaccare e non solo l’Ucraina, ma soprattutto non finirà la ribellione degli ucraini nei luoghi conquistati. Putin vuole celebrare la vittoria assieme a quella sul nazismo. Con una differenza. Read the full story »
Tra eroismo e umiliazione
Ernest Hemingway sosteneva che la campana doveva suonare per tutti. Non a caso partì per arruolarsi volontario nel 1917 nella prima guerra mondiale e volle seguire da vicino la resistenza repubblicana nella guerra che insanguinò la penisola iberica dal 1936 agli inizi del 1939. Due inglesi sono stati catturati dai russi ed esibiti come possibile merce di scambio con un oligarca. Sarebbero più di ventimila i volontari occidentali che hanno deciso di arruolarsi per combattere in Ucraina. Per soldi? Non si mette a repentaglio la vita per un rimborso spese o poco più.
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La colomba insanguinata
Il papa ha alzato al cielo l’invocazione della pace dichiarando il suo dolore per le immani sofferenze del popolo ucraino. Basta? Ha parlato con voce commossa e rotta dall’emozione di una guerra che potrebbe portare l’umanità alla sua estinzione. Ha evocato il messaggio di Cristo. Sì, basta. Noi laici non possiamo però esimerci, nel pieno rispetto del messaggio della Chiesa, di andare più in là.
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La Nato di sinistra
Ho avuto subito la percezione che l’aggressione russa all’Ucraina avrebbe cambiato la situazione internazionale, prospettando nuove alleanze e solidarietà in un campo e nell’altro, ridisegnando confini politici e territoriali, sviluppando nuovi mercati e modalità di approvvigionamento di materie prima. Si sta verificando e non ci voleva un esperto stratega per intuirlo. Sono state smentite molte previsioni degli addetti ai lavori. Read the full story »
Un’altra epoca, un altro tono
Mi ha destato impressione e anche un interrogativo la critica di una mia vecchia amica secondo la quale ho cambiato modo di ragionare. Sarei diventato più aggressivo, intollerante, infastidito alle critiche. E’ vero. Ma é la guerra che mi ha cambiato. Non si può usare il medesimo tono a commentare una crisi di governo e una brutale aggressione a un paese libero e indipendente collocato ai confini dell’Europa. Il massacro di civili non può essere oggetto di un gruppo di studio. L’Europa peccò d’ignavia di fronte alle invasioni di Hitler peraltro incruente. Read the full story »